Autore disco: |
Aucan // Marvin // Extra Life // The Conformists |
Etichetta: |
Africantape, Ruminance (F) // Africantape (F) // Africantape (F) // Africantape (F) |
Link: |
www.myspace.com/aucan www.myspace.com/marvinband www.myspace.com/extralifetheband www.myspace.com/theconfortmists |
Formato: |
CD // CD & LP // LP // CD |
Anno di Pubblicazione: |
2010 |
Titoli: |
1) Rooko 2) Crisis (club version) 3) DNA 4) Urano 2 5) The darkest light // 1) Roquedur> 2) Au 12 3) Dirty tapping 4) Reste bien tranquille 5) Conan le bastard 6) Good radiations 7) Moustache 34 8) Fear 9) Here come the warm jets // 1) Voluptuos life> 2) The ladder 3) Made flesh 4) One of your whores 5) Easter 6) Black hoodie 7) Head shrinker 8) The body is true // 1) Untitled 2) Laundry hepburn 3) Stairway to heaven 4) Meredith knezvitch 5) Tax deduction 6) Black people 7) A.S.M.M.C. 8) Are these flowers 9) You`re welcome
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Durata: |
36:24/ 36:52/ 43:39/ 31:31 |
Con: |
Dario Dassenno, Francesco D`Abbraccio, Giovanni Ferliga // Emilie, Fred, Greg // Charlie Looker, Travis Laplante, Caley Monahon-Ward, Tony Gedrich, Nick Podgursky // Michael Thomas Benker, Christopher Yarber Dee, James Raymond Winkeler, Thomas Daniel O`Neill |
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Sfornata africantape |
x Daniele Guasco |
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Con l`arrivo della primavera ecco arrivare nei nostri stereo quattro dischi prodotti dalla sempre più lucida e interessante proposta della Africantape, etichetta di Julien Fernandez, batterista di Passe montagne e Chevreuil e fondatore di Five roses press.
La prima di queste nuove proposte è il secondo lavoro dei bresciani Aucan dopo l`ottimo esordio di due anni fa. Il trio si evolve in una forma sempre più mirata all`elettronica, senza però tralasciare ritmi precisissimi e forsennati e le giuste schitarrate.
Con “Dna ep” il gruppo si allontana dal math-rock degli esordi, pur mantenendone una forte componente, per tentare esperimenti rock/dubstep raggiungendo anche ottimi risultati. Questo perchè pur recependo le parti migliori delle correnti musicali attuali gli Aucan riescono a mantenere una propria particolarissima personalità sonora, che li rende ormai facilmente distinguibili nonostante l`ottimo lavoro svolto in fase di ricerca musicale svolto, e questo non può che andare a favore loro e della loro musica.
Nonostante l`ultimo pezzo praticamente ambient, “The darkest light”, non sia particolarmente riuscito, questo nuovo lavoro conferma gli Aucan come una delle realtà più interessanti dell`attuale panorama rock italiano, ribadendo un talento e una creatività incredibilmente sopra la media.
Mentre in Italia tessiamo gli elogi degli Aucan, in Francia non se ne stanno con a girarsi i pollici. Del resto oltralpe abbiamo già avuto modo di veder fiorire parecchie band capaci di dare nuova linfa al math-rock a partire dai gruppi dello stesso Fernandez, passando per Doppler, Papier tigre e Ned, arriviamo ai Marvin.
Il trio di Montpellier si impone a un primo ascolto sull`ascoltatore con grinta e agilità , un rock pieno e versatile che spiazza e colpisce con forza e determinazione.
“Au 12” ricorda gli Zu di “Ostia”, con “Dirty Tapping” subentrano elettronica e vocoder che perfettamente si accompagnano alla furia degli strumenti, e non è cosa da poco riuscire a realizzare così bene un`unione simile, “Moustache34” sembra arrivare da lontano per poi trascinare in una travolgente cavalcata sonora quasi metal.
“Hangover the top” è un album che sorprende, che coinvolge, che fa muovere l`ascoltatore senza lasciargli il minimo scampo grazie a brani tanto spigolosi quanto ben architettati, ottimo biglietto da visita per questo gruppo.
“Ma che diavolo...? Epic metal senza chitarre grossissime?”
Questa la domanda che mi son fatto iniziando ad ascoltare il disco degli Extra life. La band americana propone una muscia pomposa e barocca che nonostante capacità tecniche elevatissime, una intrapendenza e personalità musicale rara, non riesce proprio a piacermi.
I meriti del progetto capitanato da Charlie Looker sono innegabili, ma personalmente trovo “Made flesh” stucchevole, tanto da riuscire raramente ad arrivare ad ascoltare il disco per intero, pur apprezzandone gli spunti e la cura nei dettagli sonori.
Questa carrellata sulle nuove uscite targate Africantape finisce con la ristampa di “Three hundred” dei The conformist, disco uscito nel 2005 e passato (ingiustamente) inosservato.
Il disco è segnato da un math-rock fangoso e violento, caratterizzato tanto da urla e voci lancinanti capaci però di diventare tanto canto quanto sussurri, così come da strutture sonore tanto essenziali quanto decisive nello spiazzare l`ascoltatore (in cabina di regia c`era il solito Steve Albini, re mida del genere).
“Three hundred” è un album schietto, sarcastico, diabolico per come le canzoni si avvinghiano a chiunque apprezzi determinate sonorità e stili musicali, una proposta tanto delirante quanto precisa.
Ignorare nuovamente un disco simile sarebbe veramente un peccato.
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