Che dire delle 5 `comprovvisazioni` (liason che fonde forma scritta e viva materia estemporanea) firmate dai pianisti d`indole contemporanea, Thollem Mcdonas e Nicola Guazzaloca, se non che si tratta di un mero touch of class ispirato concettualmente da una noble art, appunto, come quella del pugilato. Dove due tastiere effettuano uno strato perpetuo di incontro-scontro, dapprima analizzandosi e contrapponendosi con leste e fulminee combinazioni armoniche, che sfuggono al passo nevrotico di topolini impazziti, s`inguattano nel silenzio con animo melanconico e pressappoco retrò, per poi schizzare un istante dopo alla conquista della luce con scariche d`adrenalina pura sui tasti: incontrovertibile radiografia di Alike to Me. A seguire mettete sul ring improvvisata ipercritica tagliata con insite affezioni per velocità iperboliche, così come l`acume espressivo di un Debussy - vecchio tarlo nella formazione di Mcdonas stesso - suonato dalla frenetica genialità di un Glen Gould, sotto impulsi nervosi incontrollati, e riuscirete a prediligere il futuro della scaletta: Down Twice, uno stuolo di note acute e altissime sputato dal cielo come un getto di grandine; On the Other Hand, in dis-equilibrio tra classicità di timbro e delirio mefistofelico; What a Morning, un`altra tremolante cascata verticale a 90°, aperta e smorzata nel cuore da scatti percussivi esterni, inflitti al corpo dello strumento; Winnings for Backing, tra i rari momenti voluminosi dove si parte con tonalità più basse, anch`esse prese a scontrarsi con una serie di `montanti` senza fine.
Si è ben disposti a “Noble Art” se si è altrettanto ben disposti alla fruizione di una lucida informalità che richiama principalmente l`avanguardia europea. Non compare enigmatica, quindi, l`importante presenza di un musicista d`oltreoceano quale Mcdonas all`interno dei nostri stessi confini.
|