Tazartès, dopo l`eccellente e inatteso ritorno con “Voyage a l`ombre” e la ristampa delle opere storiche da parte di Alga Marghen, sembra essere fiorito in una nuova primavera, tanto che di recente è stata pubblicata una collaborazione con il duo Opéra Mort (sotto il nome Reines D`Angleterre). Qui siamo a raccontarvi di tre valide realizzazioni soliste date alle stampe negli ultimi tre-quattro anni. “Repas Froid” contiene registrazioni d`archivio databili all`epoca di “Une éclipse totale de soleil”. Nonostante sia suddiviso in 20 piste scorre come fosse un pezzo unico, uno di quei patchwork tipici del Tazartès giovanile nei quali brandelli di musiche tribali, di tradizioni francesi e arabe, di mantra, di lagni, di orazioni, di concretezze da mercato, di giuochi verbali, di suoni brut e quant`altro vengono cuciti assieme in tessiture dalla forma azzardata e poco definibile. “Jeanne” offre invece uno spaccato più recente, importante perchè propone uno di quei lavori per il teatro che da sempre rappresentano uno degli interessi principali nell`attività tazartèsqua. Si tratta di una piéce, messa in scena da Bertrand Sinapi, derivata dal romanzo “Jeanne le Pudeur” dello scrittore Nicolas Genka (penna dalle tinte `forti` del Novecento francese). In questo caso si tratta di brani (a volte vere e proprie canzoni) ben distinti, che occhieggiano all`opera (Fol), alla tradizione francofona (Les Femelles, la filastrocca TA, Lamento e il recitativo Jeanne), al blues (Mother) e alla classica contemporanea (i due primi movimenti, strumentali, ed il terzo movimento con il suo pathos liturgico). In “Hystérie Off Music” l`attenzione sembra spostarsi su ben definiti generi musicali ma, trattandosi di Tazartès, soul, country e jazz non stanno affatto a significare Detroit, Nashville e New Orleans. Tutt`altro, e soul sembra stare a indicare qualcosa che deriva dall`anima determinando estrema sofferenza, laddove country sta ad indicare `paesi` e non `campagnolo`, ed è qualcosa di più confidenziale (1), terrigno (il blues 2 e la filastrocca 3 che potrebbe appartenere al repertorio di Brigitte Fontane), pastorale e rock-blues-funky (4) o torridamente spagnolesco (5). E anche jazz sembra più che altro voler fare riferimento al significato con cui la parola venne utilizzata inizialmente, cioè rumore, vivacità , ritmo. La confezione, che fa del dischetto un oggetto da collezione, ed i quattro cartoncini allegati sono stati disegnati dal grafico Sébastien Morlighem.
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