1) Last Tango in Paris main theme 2) Jeanne-Waltz 3) Why Did She Choose You? 4) No Tango 1 5) Door 6) No Tango 2 7) It`s Over 8) Last Tango # Ballroom 9) Last Tango # jazz 10) Last Tango # Runaway 11) Last Tango # Final 12) Tango per Nubi 13) Tango for M.S. 14) Camel`s Tango 15) Impro Ljouwert 16) Tango Bundarrabil
Durata:
73:38
Con:
Bo van de Graaf, Jeroen Doomernik, Michel Mulder, Christoph Mac-Carty, Marko Bonarius, Yonga Sun, Andrè Groen, Tessa Zoutendijk, Rik Sturtewagen, Jacqueline Hamelink, Saartje Van Camp
Non molto tempo è trascorso da quando ho recensito un disco del sassofonista Bo Van De Graaf, eccoci di nuovo con i riflettori puntati sul sassofonista olandese e alle influenze osservate in precedenza vorrei aggiungere quella del Willem Breuker Kollektief. Se il disco precedente metteva in ordine una venticinquina di colonne sonore surreali, qui si scende nel tangibile con l'interpretazione della musica di Gato Barbieri, a partire da quella scritta per il pluridecorato “Last Tango in Paris”. Nella copertina spicca l'immagine mitica di Maria Schneider, che fa da sfondo agli strumentisti del kollektief guidato da Van De Graaf, e la scaletta dei brani ripercorre la parabola artistica del Barbieri meno free e terzomondista. Fra gli strumentisti si distinguono il capoccia (ai sassofoni), Michel Mulder (al bandoneón, strumento indispensabile quando si tratta di 'tango') e una piccola sezione d'archi formata da due violini e due violoncelli. Personalmente non ho mai provato una grande passione per la musica di Gato Barbieri, tanto meno per quella più lovely, e mi riesce difficile l'ascolto delle colonne sonore al di fuori del loro contesto originario. Nonostante ciò devo ammettere che si tratta di un disco che, valido e ben suonato, sicuramente ha un suo pubblico. Che poi qualche potenziale acquirente legga questa recensione è un altro discorso.