«Jeanne of the Dark is an exploration of the image of the vamp. Rather than tell a story, composer Marko Ciciliani has created an unconventional artwork that derives its imagery and its sound world from a range of
reference points transgressing stylistic and cultural boundaries, from vampire movies to eroticism, from heavy
metal to cannibalism. The stereotype of the vamp - the seductive but dangerous woman, man-eater, femme
fatale, inseparable from the dualistic male view of the female as virgin/whore - is teased out and
recontextualised, and a consuming process of attraction and repulsion is set in motion for the listener.
The work is structured in four large panels. The first three, exploring respectively vampirism, eroticism and
cannibalism, has each its own particular style. These three parts are then ingeniously superimposed to create the
final panel, the most dense part of the work, which both manifests and unpicks the multiple threads of the vamp`s
complex, even contradictory nature.
One of the points of departure for Jeanne of the Dark was the 1916 black-and-white crime serial Les Vampires by
director Louis Feuillade, filmed in the streets and interiors of World War I Paris. The film, initially banned by the
French police for its supposed glorification of a band of criminals, became a hit and, later, something of a cult
item, ensuring vampire-like immortality for its star Jeanne Roques (aka Musidora), emblematic in a black body
suit and mascara-laden eyes in the role of Irma Vep (anagram-spotters take note), the cinema`s first screen vamp.»
Tipo schivo, questo Ciciliani, lontano dai battage e dalle prime pagine della stampa musicale, eppure compositore sopraffino in grado di generare piccoli capolavori ogni qualvolta decide di rinfocolare la sua parca produzione discografica.
Ho riportato parte delle note diffuse dalla piccola etichetta che ha pubblicato il CD, dal momento che non sarei stato in grado di essere maggiormente esplicativo sui concetti basilari di questo lavoro che, come potete vedere, è incentrato sull`immagine della `vamp`, e nella fattispecie prende a modello l`attrice francese Jeanne Roques (Parigi, 23 febbraio 1889 - Parigi, 11 dicembre 1957), stellina del primo cinema muto che, tra l`altro, venne eletta a propria musa dall`ambiente dei surrealisti.
Per le registrazioni, e per l`esecuzione in pubblico, Ciciliani ha fondato espressamente il gruppo Bakin Zub, un ensemble elettrico e d`impostazione rock comprendente violino elettrico (Barbara Lüneburg), chitarra elettrica (Michael Blank), tastiere (Marko Ciciliani) e batteria (Fedor Teunisse) [nelle esibizioni in pubblico l'ensemble è ampliato dalla chitarra basso di Mark Haanstra mentre Arnold Marinissen può prendere il posto di Teunisse e, ciliegina sulla torta, Terre Thaemlitz è presente alla sezione video e ai trattamenti elettronici].
Se l'impostazione strumentale è rock, la struttura compositiva è prettamente contemporanea, con la sua essenza plurima, che attinge a più generi musicali, l'abbandono alla citazione e i concetti di destrutturazione e ristrutturazione, per quello che, seppure non venga raccontata una storia, possiamo comunque definire come cinema per le orecchie, organizzato per quadri, tre più uno, ad indagare i vari elementi primigeni dai quali prende forma la figura della Vamp: vampirismo, cannibalismo ed erotismo (l'ultimo quadro rappresenta una miscelazione dei tre che lo hanno preceduto).
Difficile stare nella testa dell'autore e comprendere tutte le implicazioni che stanno alla base dell'opera e da essa poi si irradiano, ma è comunque facile lasciarsi fascinare da questa musica anche stando al di fuori dalle mura di una concettualità che, probabilmente, è più apprezzabile se supportata dalle immagini che fanno da sfondo all`esecuzione in pubblico.
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