Avevo apprezzato il disco d`esordio di questa coppia che, all`epoca, s`era contornata di alcuni ospiti di lusso (Margareth Kammerer, Derek Shirley, Christian Weber e Christof Kurzmann). A quattro anni di distanza i due ritornano, soli soletti, e i loro clarinetti si fronteggiano dai canali dello stereo (Kai sulla destra e Michael sulla sinistra). Ma quella che inscenano non è una battaglia, bensì una passeggiata compiuta in armonia, a braccetto o mano nella mano. Ciò che ne vien fuori sembra aver a che fare con la tradizione minimalista così come con quella del clarinetto jazz, con un`attenzione particolare rivolta all`interazione fra suono e silenzio. Delicato e fascinoso, con le sue sonorità lignee e calde, il disco è sicuramente da consigliare a chi ama questo tipo di atmosfere, mentre dissuaderei dall`acquisto coloro che amano i fragori più aggressivi e dissoluti. Fate vobis.
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