Per me la recensione potrebbe concludersi con l`occhiello qui sopra. Per chi non conoscesse il caro Brian Williams, in arte Lustmord, basti sapere che è autore di alcuni dei dischi più significativi e belli di quella deriva dell`ambient (nata però dalla scena industrial degli anni `80, cui il nostro fece pienamente parte) che ha preso poi il nome di isolazionismo, o illbient, o dark ambient, con tutte le sottili sfumature che distinguono i vari generi.
Il disco senza dubbio più vicino a questo di Maggiore e Brasini è “The Place Where the Blak Stars Hang”, capolavoro del 1994 a base di sviluppi lentissimi, basse frequenze, passaggi invisibili, tensioni al limite della staticità .
Ma sarebbe riduttivo fermarsi qui, dato che “Chà sm' Achanès” vive di vita propria, e non si configura certo come opera derivativa, tanto più che la genesi dei suoni, a differenza di quanto accadeva nel lavoro di Lustmord, è in parte analogica e `suonata`. In più, è percepibile una maggiore sensualità , un pathos quasi sentimentale che manca nella più parte delle opere di questo tipo.
Bellissimo.
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