Insalubri scorie d`industrial danzereccio dei padri Skinny Puppy e Ministry, il metallo androide dei Pantera (in particolare con l`album “Cowboy from Hell”), situazionismi post punk, e un`anima intenzionalmente politically incorrect sono per “Conspiracy”, esordio sulla lunga distanza degli scatenati Filthy Genaration, `pezzi` di riferimento inevitabili durante l`intero ascolto.
Opening con coppia d`assi techno-rock (più cibernetica God Love Me, più rocciosa e traboccante riffettoni simil Pantera The Roundabout Conspiracy) attraverso un prosieguo conteso da ottiche sin troppo appariscenti (Black Star, ?yppaH dove a salvarsi sono solo le parentesi vocoderizzate della voce), impassibili fascinazioni per l`EBM-industrial (Playing in Flames, Dance of Ruins) come da ipotizzabili rombi di battaglia altezza singolo (l`aria da cuccagna rave di Against the Realm of Nothing, il mood pressochè AOR in The Fog).
Se da una parte obiettare sulla carica sovversiva dei Filthy Generation riesce difficile, dall`altra, porre una critica all`approccio eccessivo della band verso le pose industrial dei `90 sorge, invero, naturale.
|