Scusate il ritardo, ma gli aficionados della scena impro tedesca che come me sono rimasti indietro saranno comunque felici di leggere qualcosa a proposito del marchio berlinese per eccellenza. Se poi ad essere coinvolto in uno dei due CD recensiti è Axel Dörner, il gradimento può montare fino alle stelle. Ad essere documentata in “Super Axel Dörner” è una collaborazione discograficamente inedita con il percussionista Diego Chamy, e questo lascia levitare ulteriormente le quotazioni del disco, impegnato anche nella recitazione ed in un'azione scenica che nelle note viene definita come 'danza'. Il blaterare ubriaco di Chamy fa da contraltare alle 'stonature' altrettanto ebbre del trombettista. Le due improvvisazioni sono state registrate a casa di Dörner (20 Aprile) e in scena all`Electronic Church di Berlino (5 Settembre). Si tratta di un documento molto importante e valido, soprattutto per chi segue la scena impro-berlinese, solo in parte vanificato da una registrazione carente - in un cartoncino allegato viene consigliato l`ascolto in cuffia - e dall'inevitabile assenza dell'aspetto scenico. Ai due link 'youtube' riportati sopra corrispondono due lunghe performance del duo, che vi invito a visionare per comprenderne appieno la natura dirompente. Purtroppo l'inadeguatezza della semplice riproduzione audio è stata, in casi simili, dimostrata in più d'un occasione, e sarebbe opportuna la diffusione di questi happening in supporti appropriati (DVD) o, di contro, conformare la natura delle performance a quello che sarà il supporto prescelto per la loro diffusione (un concetto, questo, che molti musicisti mettono già in pratica).
Nessuna riserva, invece, per il bellissimo “Lohn & Brot” di un duo Renkel - Beins in stato di grazia, che disperde anche quelle poche perplessità da me avute all`epoca del precedente lavoro su Absinth (con Phil Minton come ospite). I due si alternano a strumenti a corda, a percussione, elettronica artigianale e oggettistica in un susseguirsi ben calibrato di invenzioni e colpi di scena. Per le tre lunghe improvvisazioni, 21 minuti di media intervallati dai due brevi sketch Passage e Transit, sarebbe opportuno rovesciare il detto «non è tutto oro quello che luccica» in un più appropriato «è tutto oro, anche quello che non luccica», intendendo così valorizzare anche quei passaggi più ostici che abbisognano di ripetuti ascolti per essere pienamente apprezzati. Riferimenti ambientofoni e concretofoni che sfociano in ceffonni noise, saghe percussive tribali cha fanno seguito a trilli di corde, riverberi elettronici immersi in un mare di polvere (da sparo) duchampiana. L`ottima registrazione mette in rilievo sequenze ibride e trasparenti come le bolle di sapone ma con la consistenza del catrame in ebollizione.
Le prossime uscite della Absinth: “Le Goût de néant” di Craig Hilton e Tomas Phillips, "The intellegent dancer" di Diego Chamy (un DVD che dovrebbe rimediare ai difetti di “Super Axel Dörner”) e "Vessels" di Werner Dafeldecker e Theo Nabicht.
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