Autore disco: |
Ssick |
Etichetta: |
autoprodotto (I) |
Link: |
www.ssickproject.com |
Formato: |
CD-R |
Anno di Pubblicazione: |
2010 |
Titoli: |
1) The Inorganic Arm 2) Coral Red 3) Screw And Washer 4) Modern Human 5) The Altitude |
Durata: |
21:05 |
Con: |
Angelo Russo, Alessandro Volpi, Enrico Anicito Guido, Davide Sandri, Claudio Palo, Chiara Fedele |
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Trent se sei in ascolto batti un colpo, violento e secco come sai tu |
x Matteo Uggeri |
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Quando anni fa comprai (usato) il CD di “Anti-Christ Superstar” Paolo Ippoliti (dei Logoplasm, ben conosciuti su queste pagine), mi disse col suo accento dei colli romani «C`hai 30 anni e te stai a comprà `r disco de Marilyn Manson». Io fissai un attimo la copertina cartonata e consumata del CD che avevo in mano e risposi fieramente «Sì».
Ero già un fan dei Nine Inch Nails quando uscì quella roba, e ne rimasi folgorato: l`incrocio tra la produzione sopraffina di Trent Reznor e le capacità vocali e sceniche dei (precedentemente) mezzi metallari americani funzionava divinamente, producendo un mix di sentita rabbia, calibrata perversione, malinconica e controllata tristezza, apparentemente pure piuttosto sincera (uno con la faccia di Marylin Manson non può svegliarsi allegro la mattina, soprattutto se s`imbatte nello specchio prima del trucco). Il disco ha fatto alcuni proseliti, più o meno riusciti, e spero che i qui presenti Ssick, creatura del leader Angelo Russo non se ne avranno a male se li iscriviamo a pieno titolo tra questi. Voce raspante, rabbiosa al punto giusto, ma mai urlata, trattenuta in quel disgusto adolescenziale sì, ma anche in qualche modo `vero`, chitarre distorte ma quadratissime, assoli quasi assenti, batteria secca, elettronica quanto basta e tastiere e basso a condire il tutto con un tocco new wave.
Su tutto vince, come brano migliore del lotto, l`apertura di The Inorganic Arm, purtroppo penalizzata, come tutto il disco (che peraltro è coraggiosamente autoprodotto) da una registrazione e produzione in carenza di mezzi. Una musica del genere deve spaccare le casse, ma del resto non tutti purtroppo hanno alle spalle un produttore vestito di pelle e pieno di soldi (ed esperienza) come il caro vecchio Trent. A lui auguro di passare sul Myspace di Ssick e lasciarsi prendere dalla loro musica.
Nota speciale di merito per la press sheet, che in questo caso riporta, in luogo del canonico (e lecito in fondo) name-dropping, le ragioni emotive e concettuali del disco, offrendo una chiave di lettura che ne aumenta il valore.
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