`Live´ // `1/4´

Autore disco:

Jealousy Party // Jealousy Party + Eugenio Sanna

Etichetta:

cartello di etichette indipendenti (I) // Setola di maiale (I)

Link:

www.barlamuerte.com
www.boringmachines.it
www.burpenterprise.com
www.fratto9.com
www.megaplomb.com
www.trasponsonic.net
www.valvolare.it
www.wallacerecords.com

Email:

Formato:

CD // CD-R

Anno di Pubblicazione:

2010 // 2009

Titoli:

1) Amaranta`s Dance 2) Hold`em Punca 3) Play On 4) Ora quando 5) Ci sta (serve qualcosa) 6) No Melody // 1) She Said 2) Perdo la testa 3) Big Tana 4) Straight Outta Me 5) Sea Puo 6) Fontana breve 7) Eugenio Again 8) JP Waltz

Durata:

33:50 // 29:43

Con:

WJ Meatball, Mat Pogo, Edoardo Ricci, Jacopo Andreini, Andrea Caprara, S.dro (Alessandro Boscolo) // WJ Meatball, Mat Pogo, Edoardo Ricci, Jimmy Gelli, Andrea Caprara, Eugenio Sanna

nfu-nfu-nfu-nfu-nfu... hep...

e. g. (no ©)

Altre penne ben meno frivole della mia hanno già scritto a profusione dei Jealousy Party e, come sempre quando non si è in grado d`aggiungere nulla al già scritto, la mano s`inceppa sulla tastiera, punta continuamente al tasto del `backspace` e si rifiuta decisamente d`andare avanti.
Dopo mille refusi, ripensamenti e cancellature è infine uscito fuori quanto segue.
«Nfu-nfu-nfu-nfu-nfu... hup...».. L`attacco di Amaranta`s Dance vale da solo l`acquisto di un CD che documenta, per intero, un concerto tenuto all`Hold`em di Roma nel 2009. E` il preludio ad un suono selvaggio, ad un blues primitivo, ayleriano, cotto sotto un sole equatoriale e sarebbe difficile credere, se non conoscessimo i Jealousy, che gli affiliati a questa congrega non abbiano subito le tribolazioni della schiavitù e della segregazione razziale. Affondando si percepisce però anche l`ironia ed il sarcasmo derivati da una vita in `slam`, `splash` e `driiin` che oramai ci fagocita con la sua aura d`irrealtà . L`ascolto fila dritto come un sasso, ed è difficile assegnare meriti qualitativi fra i tamburi di Andreini, le verve declamatoria di Mat Pogo (che talvolta sembra fare cronaca diretta della situazione che gli si para davanti), gli elettro-intoppi di WJ Meatball, il pulsare corporeo del basso di Caparra... e comunque sembra giusto porre più d`un accento sul fenomenale fiatista post-free Edoardo Ricci, uno dei pochi strumentisti in grado di passare con nonchalance dalle ance agli ottoni (l`imboccatura dei due tipi di strumento essendo totalmente diversa).
Il disco setolare (www.setoladimaiale.net) è altrettanto valido ma piuttosto diverso, più ostico all`ascolto e più meditato alla realizzazione. La carica selvaggia svanisce a beneficio di intrecci che miscelano le armonie e le sonorità della New Thing storica con il verbo delle nuove forme improvvisate non idiomatiche. I fattori determinanti sembrano stare nell`assenza dei tamburi dell`Andreini, da un lato, e nell`oggettività di un lavoro registrato in studio dall`altro. E anche la verve vocale di Mat Pogo è più circoscritta, più enigmatica e più scat-tosa. Il disco è il primo atto di un progetto in quattro parti che dovrebbe vedere il gruppo collaborare con elementi fisicamente estranei alla sua composizione di base, nella fattispecie il chitarrista Eugenio Sanna. L`unico appunto potrebbe essere rivolto proprio all`ovvietà di una collaborazione con uno strumentista comunque vicino al gruppo e che, nella realtà , non è estraneo alla collaborazione con i suoi singoli componenti (basti pensare allo storico duo Sanna - Ricci). E` quindi sperabile, se il progetto verrà portato avanti, un maggiore coraggio nella scelta del fattore +.
Quello che mi sfugge, che non riesco a quantizzare, è invece l`influenza della toscanità , che pure sento presente, soprattutto nelle gag di Mat Pogo, con tutta la carica beffarda insita alla sua tradizione più autentica e popolaresca. E, in tal senso, mi sfugge anche quello che può essere stato l`influsso di una formazione storica come la Neem, se per dirla tutta eravamo brutti da piccini lo siamo rimasti anche da grandi.
In ultimo l`apprezzamento per la produzione del “Live” alla quale hanno partecipato ben nove marchi del panorama Indipendente nazionale, con la I maiuscola, ed esattamente Bar La Muerte, San Giuseppe Records, Frigorifero Prod, Fratto9UnderTheSky, Burp Publications, Boring Machines, Trasponsonic, Wallace Records, Megaplomb e Valvolare Records. Visto che queste coproduzioni tendono ormai a ripetersi sarebbe forse utile la creazione di un marchio virtuale collettivo da utilizzare ogni qualvolta due o più degli aderenti uniscano le loro forze. Ma questi sembrano essere sogni di gloria.


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Data Recensione: 3/2/2011
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`High Violet´  

`Tibi´  

`Hologramatron´  

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`Choose´  

`Live´ // `1/4´  

`Black Tar Prophecies 4´  

`Three´  

`Treize Onze Douze´ // `Reflet´ // `11:48 - 09:01´  

`The Haunting Triptych´  

`The Halfduck Mystery´  

`Forgotten Realm´  

`We Recruit´ // `It`s raining on one of my islands / Le petit chaperon beige´  

`Clam, Dolenter´  

`C`est La Dernière Chanson Tour - August 2009´ // `He Would Come Home Through The Window, Job In Hand´  

`Byznich´ // `Live At Radio Kairos / Reminder´ // `From The Tale Of Pigling Bland´  

`Last Tango in Paris (the music of Gato Barbieri & Jazztangos)´  

`A Book Of Songs For Anne Marie´  

`Third segment´  

`Your Future Our Clutter´  

`Lost´  

`A Song To The City´  

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`Selamatkan Bumi (Save the Planet)´  

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