Alfredo Rastelli, a proposito del precedente disco pubblicato da questa accoppiata, scriveva di un lavoro «impelagato nella forma canzone e in sonorità folkloristiche... essendo, sia Davis che Roux, fondamentalmente due musicisti tradizionali che amano sperimentare e mischiare le carte con l`aiuto di apparecchiature digitali». Chi si avvicinerà a “Merveilles” avendo a mente quel primo lavoro penserà che nel frattempo i due sono stati morsi dalla tarantola, tanta è la foga noise sviluppata nel minuto scarso di Geneva. Ma basta la traversata della Manica a calmar loro i bollenti spiriti, e se da London in poi il suono resta comunque `rumoroso`, si tratta di quel rumore ingentilito che ormai fa parte del vivere quotidiano dell`appassionato di musica nella nostra epoca. E, a ben vedere, è logico che il nuovo disco resti prossimo al mood del precedente, dal momento che è composto da produzioni, effettuate su registrazioni in pubblico, contenenti tutte suoni dei vecchi brani, e rispettivamente Good Decision, To See The Wonderful World, I`m Waiting (For December), Tidal Pool e Daybreak. Ed ecco quindi gli arpeggi della chitarra, le registrazioni d`ambiente, i trattamenti glitch e digitali, per un`antrisa che pur non essendo esattamente folk può tuttavia intrigare coloro che seguono quel settore della musica contemporanea. I titoli dei brani derivano dalle città nelle quali sono avvenute le registrazioni: Svizzera, Inghilterra, California, Oregon e Belgio... e sicuramente si tratta solo di una piccola selezione, chè i due hanno viaggiato di brutto a testimonianza dell`ottima accoglienza ricevuta dal precedente “Parquet Surprise” (le date dei concerti corrispondono più o meno all`uscita di quel disco), oltre che dai dischi solisti e dalle altre collaborazioni che li trovano coinvolti. Due parole sull`etichetta, corrispettivo germanico di marchi come 12k e Baskaru, che pur essendo alle prime armi ha già dato alle stampe alcuni dischi di rilievo, fra i quali mi preme segnalare l`esordio del giapponese Daisuke Miyatani (al quale avevo già accennato recensendo l`ultimo disco di Sawako). Davis e Roux, pur senza strafare, hanno realizzato un nuovo ottimo lavoro destinato a rinfocolare la considerazione di cui già godono.
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