La Spagna, nonostante quello che è stato il più importante festival europeo di musica elettronica fosse locato a Barcellona, non ha prodotto artisti di un certo interesse nell'ambito di quella che può essere definita come la musica popolare contemporanea. E, consapevole di tale realtà , sono rimasto piuttosto stupito nel vedermi recapitare questi due dischetti proprio dalla terra del flamenco e delle corride. Ma l`arcano s`è presto svelato, dal momento che i due CD provengono specificatamente da quei Paesi Baschi che già avevano attirato la nostra attenzione attraverso nomi come Mattin e Xabier Erkizia (e metteteci pure Xabier Iriondo).
L'alias Baseline nasconde la donzella Pilar Baizán, e forse è proprio per una condivisione di attributi sessuali che mi ha fatto pensare a Maryanne Amacher. La risoluzione del CD si svolge in tre lunghi brani dall'aspetto marziale ed epico, dilatati, minimali e segnati da insistenti derive industrial e/o techno. Ritmi, che assumono le sembianze di un plotone in marcia o di una pulsazione cardiaca, e battimenti, per un risultato che mantiene ciò che promette: una musica dall'impatto forte e diretto.
Il CD di Miguel A. GarcÖa appare più frantumato, giocato sulle brevi distanze e, a tratti, claustrofobico. L'autore gioca con gli sbalzi di temperatura e con il silenzio. Direi che c'è qualcosa del suono Mego, o di un certo Roden, in questi quadretti surreali che rifuggono dalla linearità ; ma si tratta di una non-linearità molto descrittiva che lascia comunque percepire situazioni, rispetto ai riferimenti sopra citati, molto più concrete.
In conclusione si tratta di due lavori piuttosto interessanti per quei lettori che sono ancora in cerca di piccole folate d'aria fresca in ambito elettro-elettronico.
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