Non so quanti di voi conoscono già questo grande autore giapponese contemporaneo, sicuramente dovrebbero conoscerlo coloro che seguono le produzioni Tzadik dal momento che il suo “The Night Chant” fu una delle prime realizzazioni messe in circolo dall`etichetta di Zorn. In seguito, sempre su Tzadik, venne pubblicato l`ottimo “Patterns Of Plants” del quale questo CD rappresenta il seguito. Si tratta di `raccolte` divise ciascuna in quattro schemi, con la strumentazione che varia da una `raccolta` all`altra e che, comunque, prevede spesso l`utilizzo del koto. Nell`occasione, e nell`ordine, si possono assaporare due koto e uno sho (un organo a bocca giapponese); un violino; due koto, violino e sho; e, infine, violino, sho e due koto. Nella prima e nell`ultima raccolta l`insieme strumentale è comunque ridotto a due soli schemi, mentre negli altri due ne è attiva solo una sezione: due koto e solo sho per il secondo e terzo schema della diciassettesima raccolta; violino e due koto per il secondo e terzo schema della diciottesima. Scusate tanta pedanteria, ma mi sembra che la particolarità degli accostamenti strumentali sia qui tanto importante quanto l`elaborazione ritmico-melodica. Fujieda padroneggia le accordature microtonali e dichiara le influenze di Harry Partch e Lou Harrison, alle quali aggiungerei quelle di Cage e Feldman. Forse non si tratta di un ascolto da consigliare a tutti indistintamente, anche se non ne capisco il perché, ma i più avventurosi dovrebbero sentirsi assolutamente soddisfatti e rimborsati.
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