Non conosce sosta l`attività degli A Spirale che dopo anni e anni di gavetta iniziano a raccogliere tutti gli ottimi frutti che hanno seminato, e prova ne sono questi tre progetti che li vede coinvolti a vario titolo.
Figlio della ricca attività dal vivo degli A Spirale nell`ultimo anno è certamente “El osceno pà jaro de la noche” a nome Aspec(t), trio che vede due terzi della band napoletana, ovvero Mario Gabola e Maurizio Argenzano, impegnati in efferate improvvisazioni con SEC_, al secolo Mimmo Napoletano, artista elettronico partenopeo. Il disco, dal dichiarato omaggio, nella copertina, a “Machine Gun” di Brotzmann, è un assalto selvaggio alle fondamenta nel noise, del jazz e dell`improvvisazione radicale. Il sax indiavolato, la chitarra free-noise, l`elettronica terrorista di SEC_ plasmano mezz`ora di irruente e devastato free-jazz, come se Axel Dorner jammasse con i Borbetomagus, kid 606 e gli Aufgehoben. E` musica devastante (l`osceno uccello della notte e il segno rosso del coraggio), sperimentale (little boy), nonchè (addirittura) ricca di sfumature (M2HB e M2HBB). Imperdibile.
Membro esterno degli A Spirale (ma non solo) è ormai da tempo Tonino Taiuti (attore di teatro, musicista e chi più ne ha più ne metta), il quale con “Escape” si autoproduce il suo primo disco solista, frutto di un lavoro concettuale e di una notevole ricerca strumentale che va avanti ormai da alcuni anni. Taiuti si produce in lunghe suite in cui l`elettroacustica si sposa con l`improvvisazione, tra trovate soniche e ricerca melodica. Tonino prepara gli strumenti, cattura e campiona i suoni, inventa nuove soluzioni sonore e le assembla con lucidità e sensibilità dal forte impatto. Le corde vengono percosse, grattate, i suoni distorti e reinventati; ne scaturisce così una serie di landscapes, sospesi e decompressi, che esplodono in improvvisi lampi di liricità (meravigliosa l`anima blues della finale spirit blue, perfetta sintesi di tutto il Taiuti pensiero).
Chiudiamo l`escursus con l`esordio dei Tuner+, duo composto da Maurizio Argenziano e Tonino Taiuti (già all`attivo peraltro con varie produzioni di indubbio spessore). I due si confermano affiatatissimi in questo nuovo progetto, ripreso dal vivo (c`è anche un video contenuto nel cd) in una session all`Oblomova in Napoli. Il disco è composto da tre lunghe improvvisazioni alla chitarra elettrica, suonata da Argenziano e da Taiuti in mille modi possibili. Il suono è un delirio di sferragliante potenza (tm, tra Dead C, Aufgehoben, Moha!) ed improvvisazione più calibrate (mt e mvt tra Keith Rowe, Annette Krebs e alcune produzioni oinko); entrambi i chitarristi hanno fatto della ricerca sonica la loro cifra stilistica (in particolar modo Argenziano, mentre per Tonino, come detto, la ricerca è stata a più ampio raggio) e queste tre improvvisazioni sono il risultato (o meglio, uno dei risultati) di questa assidua ricerca (da non perdere è la visione della traccia video contenuta nel cd, un gioiellino di musica legata all`arte performativa). Delirio sonico, potenza fisica, abilità tecnica, inventiva senza freni, sono queste le caratteristiche di un duo che pur conoscendo pause di riflessione (vedi la seconda traccia e terza traccia, più cervellotiche e `rilassate`) non cede mai il passo a cali di intensità . Paurosi.
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