Parte e sembra il nuovo singolo dei White Stripes. Dopo otto secondi sembra il nuovo singolo degli Offlaga Disco Pax. Al gol di Rivera al cinquantesimo secondo un accenno che mi rimanda ai Manonegra di Casa Babylon. Tempo venti secondi e il primo brano è chiuso.
Sornioni, depistanti, rieccoli, Piet Mondrian.
"Ci diamo allo sperimentale?" è la nuova autoproduzione del duo toscano, nuovo anche se risale al 2008, ne parlo colpevolmente solo ora, ma non è mai troppo tardi, o quasi.
La selva di rimandi e citazioni di solito è un rimprovero di poca originalità , qua diventa virtù. Stai per dire CCCP e dalla bocca ti esce Baustelle (Report I) e nemmeno capisci perchè, spiazzano anche il collegamento tra impulso e azione.
Saltano dal palo alla frasca dello scenario indie rock italico con la naturalezza di un clown strampalato, ed ogni volta lasciano un segno, con parole sferzanti ora nella dissacrazione (Ci hanno detto che ci diamo allo sperimentale) ora nella denuncia (Report I), forse un pò retorica, ma come si fa a non condividere. E come si può non sposare la malinconica rabbia di Lascia perdere, splendida (im)possibile ballata generazionale, buona per un fiero e solitario corteo cittadino, buona per limonare con una panchina del parco, buona per guidare adagio adagio pronti a rispettare precedenze e strisce pedonali.
Ecco il merito dei Piet Mondrian, forse non hanno le intuizioni del secolo, forse non saranno la nuova frontiera del rock n'roll, ma rendono il mondo un pochino più semplice e più bello. Scusate se è poco.
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