«“I Noitasi inoi” è una composizione non lineare che prevede una partitura comportamentale da seguire in fase d`ascolto». Ciò significa che per ogni brano l`ascoltatore dovrebbe, anzichè starsene spaparanzato sul divano con le cuffie in testa, alzarsi, muoversi, spostare le casse dello stereo, posizionarsi di fronte o anche addosso ad esse, tenerle in mano, muoverle e manipolarle.
Un po` come fanno i ragazzini quando comminano per strada con lo shuffle iPod insomma, passando da un brano all`altro senza sapere che cosa stanno ascoltando.
Ebbene, in un primo momento ho considerato questa bizzarra opera di Davide Tidoni un qualcosa di molto concettuale, un dadaismo per intellettuali annoiati, o forse una provocazione contro la passività d`ascolto della generazione mp3. Tutte cose che potrebbero comunque valere, ma che lo renderebbero - se mi consentite l`espressione poco professionale - poco simpatico. Invece i disegnini, il packaging raffinatissimo (non si riesce a descriverlo, anche perchè è bello da toccare e da guardare, con tutto il suo cartone grezzo da imballaggio), le stesse foto sul sito, il fatto che se uno vuole il disco se lo scarica ma lo chiede personalmente a Davide via mail (trovata semplice ma che apprezzo parecchio), fanno sì che questo disco sia considerabile anche sotto altre più ludiche ottiche. Senza poi contare che a livello sonoro non è niente male nella sua radicalità : ogni traccia è il suono di singoli oggetti manipolati in più maniere, per circa una decina di minuti ogni volta, senza effetti, senza sovraincisioni, senza fronzoli. Roba che farebbe impallidire i fan della morente Alluvial, etichetta storica del field e object recordings più puro, e quindi musici del calibro di John Hudak o Dale Lloyd, per fare degli esempi. Ovvio che non si tratta di un disco facile, ma mai come in questo caso vien da dire «e chi se ne importa». E` un gioco, e come ogni gioco dura di più e da più soddisfazione se è difficile. Io, confesso, complice anche un mal di schiena sempre dietro l`angolo, non mi sono esibito negli esercizi consigliati (c`è pure un cartoncino con un dado da costruire per sorteggiare il brano-esperienza), ma anche solo seduto come un bonzo sul divano mi sono goduto i settantaquattro minuti di strofinamenti e rotolamenti, con un`attenzione speciale per il frammento in cui il microfono pare lottare con una bomboletta di schiuma da barba.
Voglio Tidoni in TV.
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