Autore disco: |
Glen Johnson |
Etichetta: |
Make Mine Music (GB) |
Link: |
www.myspace.com/iamplinth |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2009 |
Titoli: |
1) Brilliant Ships 2) My Horror Mask 3) Late Caller 4) Details Not Recorded 5) Les Catacombes 6) I Know You Know My Name 7) A Pause In The Night 8 Save Me 9) Desiderata 10) Loves Like You 11) Quiet Life |
Durata: |
44:04 |
Con: |
Glen Johnson, Angele David-Guillou, Kieron Phelan, David Sheppard, Josh Hillman, Simon Trought, Jerome Tcherneyan |
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so che conoscete il suo nome |
x Matteo Uggeri |
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«I know you know my name», recita il bigliettino che lo stesso Johnson ha infilato nella busta con il primo disco che porta il suo nome di battesimo. La fama del musicista è in effetti ormai affermata grazie soprattutto al post-rock (se così si può ancora chiamare) dei Piano Magic ed alle più sporadiche prove già soliste a nome Textile Ranch. E` proprio nell`equilibrio tra la new wave evoluta cui si dedica il gruppo e la sperimentazione elettronica del side project che questo CD gioca le sue carte, realizzando un difficile bilanciamento tra un cantautorato che può piacere anche agli amanti del pop ed un ardire più votato ad atmosfere forse vicine ai lavori di gente come Death in June e Sol Invictus (ascoltate per esempio la militaresca Save Me. Nell`intervista che gli abbiamo tributato su questa webzine il buon Glen non citava tali personaggi tra le proprie influenze, ma i dischi che mi vengono in mente mentre ascolto questo “Details not Recorded” sono quelli del Douglas P. più accessibile (ed ispirato), privato della sottile perversione che ha sempre distinto i propri lavori, a favore invece di un`orecchiabilità che conquista ascolto dopo ascolto.
In comune con la congrega dell`aerea Current 93/NER c`è anche proprio il nascondersi del proprio volto, dall`immagine di copertina all`inquietante foto nell`interno (dovete comprare il disco per vederla, e ne vale la pena visto anche il bel packaging in cartoncino).
Ad accompagnare il musicista inglese c`è la solita Angèle David Guillou, sua compagna e co-vocalist anche nei Piano Magic, e diversi altri musicisti che si occupano, brano per brano, di fornire strumenti addizionali alle melodie di chitarra acustica (più raramente elettrica), tastiere, melodica, percussioni ed elettronica ad opera del solo Johnson. E` infatti nella grande cura per degli arrangiamenti molto minimali ma perfetti che risiede il maggiore pregio del disco, che nella sua pacata malinconia non stufa neppure dopo ascolti ripetuti e vede nella title track, giocata attorno ad arpeggi di tastiera piuttosto eighties, il brano più emozionante.
Sappiamo che Glen sta scrivendo in questi giorni il prossimo disco dei Piano Magic: speriamo che sia all`altezza di questo, del quale i testi in particolare sembrano stralci da una spietata autobiografia, sulla quale è meglio forse non porsi troppe domande.
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