Brandelli plastici di synthwave ispessita e irata da croccanti picchi noise/p-funk, ritmiche esacerbanti e morbose che difficilmente mollano la presa, attacco in egual misura pionieristico e goliardico alla struttura canzone. Il suono degli ultimi Miranda, come sempre difficile da decifrare, dopo due full-lenght e uno split con i cugini canadesi Creeping Nobodies, giunge alla vetta della sua magica (im)perfezione.
Con i primi giochi è prettamente sfogo analogico: synth alla trielina sono forza muscolare in più per il gran avvio di Blow Off, e sulla stessa falsa riga calca la mano Honk Honk - corde sbucciate somiglianti a rudimentali frequenze, basso in grande spolvero, e carico da 100 tuttora assicurato nei piccanti accenti di ritmo. La trattenuta ... From the Left Side of my Ass/Head è la testa di ponte per un cuore dove il battito cambia velocità - e forma -, facendosi acutizzato noise asciutto, coll`opzione formato albini e inusitati sotterfugi free (Head Growing, viceversa più canonica Peep Show, I Got You) oppure per erosive vie beefheartiane alla materia, e l`explosion garageblues storta e dinoccolata di I`m your Guido a spalla con la litanica Got a Camper in my Head (qui più vicini a degli Animal Collective in trip delico fatti propri dai Guinea Pig) ne sanno qualcosa di sudore e devozione per il capitano di “Trout Mask Replica”. Riepilogo minimale (Red Hat Block), rotondità - di basso - wave (Furry Guys Looking For a...) e scherni weirdpop (Head Off, tastierine all`amarena e climax completamente inebetito) sono gli ultimi gustosi altarini che il trio scopre con “Growing Heads...”, scoppiettante e definitivo manifesto del mood poliglotta e squilibrato che il trio d`adozione fiorentina si è saputo fabbricare senza fretta attraverso una lenta stagionatura iniziata nel lontano `03. Ora come ora sono una valanga e vale troppo la pena farsi travolgere.
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