Autore disco: |
Talibam! / Jealousy Party // Ultravixen // Mulu |
Etichetta: |
Wallace (I) / PhonoMetak Laboratories (I) // Wallace (I) // Wallace (I) |
Link: |
www.wallcerecords.com www.soundmetak.com |
Formato: |
10-inch Lp // CD // CD |
Anno di Pubblicazione: |
2009 |
Titoli: |
1) set in a disperate wilderness of cosmetic conclusions 2) devono church going family 3) castrado // 1) you, you & you 2) the akille`s hell 3) big bluff 4) bunny love is dead 5) tokyo`s train 6) lolita 7) risiko`s first time 8) nera 9) love factory (i`m not a toy-boy) 1) spleen 2) melonhead 3) lavinia`s boat 4) stanza 15 5) opale 6) macbeth witches 7) happiness 8) stanza 19) 53 hands |
Durata: |
22:14 // 32:18 // 36:11 |
Con: |
Matt Motel, Kevin Shea / WJ Meatball, Mat Pogo, Edoardo Ricci, Jimmy Gelli, Andrea Caprara, Stefano Bartolini, Niccolò Gallio // Alessio, Mr Nunzio Jamaika, “Fabulous” Carmelo // Marialuisa Balzi, Luisa Pangrazio |
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buone nuove per l`anno che verrà |
x Alfredo Rastelli |
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Nuovo appuntamento con la serie di split in formato dieci pollici patrocinato da Phonometak Laboratories e Wallace records; adesso è la volta del numero cinque con protagonisti il duo dei Talibam! e i nostrani Jealousy Party. Set in a disperate wilderness of cosmetic conclusions, della formazione americana è, come nello standard del gruppo, una lunga cavalcata di tredici minuti con un irrefrenabile Kevin Shea alla batteria (più una macchina da guerra che un essere umano) e un agitatissimo Matt Mottel; più volte su sands-zine abbiamo espresso le nostre perplessità riguardo questo progetto, la sensazione mia, qui confermata, è che la loro formula free-noise-prog-rock se presa a piccole dosi, può anche dare piccole soddisfazioni. Alziamo le mani invece davanti a due nuove tracce degli scatenatissimi Jealousy Party, di cui difficilmente ci stancheremmo mai di ascoltare/guardare il loro teatro dell`arte, un condensato di live performance, beat poetry, free jazz, improvvisazione radicale, lucida follia e tanta tanta tanta creatività . Che grandi!.
Pur avendo superato le cento produzioni ed aver girato tra i generi, tutti noi sappiamo bene che se siamo in cerca di buon noise-rock dobbiamo rivolgerci proprio all`etichetta di Mirko Spino che negli ultimi tempi, come tante altre volte in passato (vedi da ultimo, i dischi di Hell Demonio, Gerda, Agatha, Almandino Quite Deluxe), ci ha deliziato con svariate perle del genere. “Avorio erotic movie” è un compendio delle musiche dello scorso decennio, opportunamente adattate, tagliate e cucine; l`iniziale you, you & you ci proietta tra Scratch Acid e i connazionali One Dimensional Man (influenza che ricorre più volte, vedi anche bunny love is dead e le bluesy tokyo`s train e love factory (i`m not a toy-boy), potrebbe essere tranquillamente un potenziale hit), the akille`s hell ci riporta alla mente i compianti Man or Astroman?, big bluff e lolita riaggiornano Jesus Lizard (da notare nel primo pezzo una bellissima coda strumentale) e Rye Coalition; sempre bunny love is dead si apre e si chiude con un arpeggio post-hardcore (Slint e derivati), mentre nera si rivolege al pop e alla sensualità dei New Wet Kojak. L`originalità un po` latita ma il talento per sopperire a questo c`è e si sente; bravi, cresceranno ancora.
L`infornata delle nuove uscite Wallace si conclude con l`esordio dei Mulu, duo di `femme fatale` che giocano con la tradizione cantautorale, l`elettronica, il rock e certa sperimentazione. In “Garage bleu” le due esplorano una forma di elettronica ridotta all`osso eppure molto variopinta, utilizzando minimal beat come scheletro per loro musica, lasciando a pianoforte, chitarra e fiati il compito di decorare nel particolare. Su tutto si stagliano gli intrecci vocali delle due che al pari di due sirene, ammaliano e confondono gli avventori. Si passa dalle atmosfere scure un po` alla Laurie Anderson / Cocorosie (l`ottima spleen, con un beat molto scarno e una chitarra noise in secondo piano, la scarna melonhead), al pop sperimentale dei Radiohead (stanza 15) e Rollerball (opale), dall`elettro-wave anni `80 di 53 hands fino al rock acido (macbeth witches) ed alla ballata noir (happiness; stanza 1 con un decadente sassofono). Una piacevole novità nel catalogo Wallace e una scelta più che mai azzeccata.
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