Risale al 2000 l'ultima opera dei troppo poco conosciuti Cindy Talk, creatura di quel bizzarro essere androgino che porta il nome di Gordon Sharp. A chi fosse troppo giovane e non lo avesse mai sentito nominare riporto il seguente aneddoto: Glen Johnson, leader dei Piano Magic e fan di molti degli artisti dell'area 4AD (anni '80) cui il nostro qui appartine di diritto, in un'intervista ad una webzine francese dichiarava di aver tentato di avviare una collaborazione con Sharp ma che alla fine si fosse tirato indietro perchè Gordon si era presentato a Glen completamente vestito da donna, cosa che peraltro fa quasi sempre. Al di là dunque della natura androgina e ambigua del Nostro, la musica è da sempre un qualcosa di assolutamente speciale e difficilmente inquadrabile, sebbene affondi chiaramente le radici nel post punk e nell'industrial di matrice più ritmica (ma senzamai sconfinare in pacchianate EBM). Il disco in questione, o meglio il brano, giacchè di una sola facciata si tratta, segue le coordinate suddette, ma al rallentatore. Con una line up di soli due elementi, Sharp a voce ed elettronica e Matt Kinnison a basso ed ancora elettronica, Silver Shoals of Light si dipana cupissima tra tamburi e rullante in lontananza, strofinii di matrice concreta, bassi profondi e, su tutto, come sempre, la bellissima voce androgina di Sharp. Il tutto riverberato a dovere, forse anche troppo, ma l'atmosfera dark chiede anche questo.
Senza dubbio un pezzo per collezionisti, dato anche il bel formato 12'' in picture disk con copertina dalle scritte argentate, nonchè epitaffio per il compianto Kinnison, morto poco dopo le registrazioni del disco. Per lui forse è il grido lancinante di sommesso rumore bianco che chiude il vinile con maestosa tragicità .
Chiudo con una nota sulla compilation "2008 Mixtape" (51:51, CD-R, 17 tracce) che l'etichetta Bluesanct invia come promo: da tenere d'occhio questa label americana il cui vasto catalogo accosta artisti di super-nicchia ad altri più conosciuti (Iditarod, Black Forest/Black Sea e da poco è in scuderia anche Pantaleimon) uniti da un filo conduttore di spessa malinconia, con voci, chitarre, violoncelli e dispositivi acustici vari. Per chiunque rimpiangesse le storiche proposte di 4AD dei bei tempi andati, tutta roba da tenere d'occhio, in particolare Body of John the Baptist e The Pilot Ships (in cui figurano membri degli Stars of The Lid).
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