La musica dei Logoplasm è una musica di domande. Domande che però è l'ascoltatore a porsi, non gli autori, che paiono sempre come guidati da una spontaneità non riconducibile ad alcun calcolo, a nessun desiderio conscio di stupire con la propria opera. Le domande se le fa chi ascolta, e la prima, poco nobile, è spesso «ma che è 'sta roba?», dato che nei primi minuti i due amano tergiversare su suoni di fondo, voci che sembrano finite nella rete del microfono per caso, oppure vento che scuote le membrane coprendo altri suoni non ancora identificati. Poi di norma la seconda domanda è «dove siamo adesso?», ed arriva quando qualcosa, non si sa come, è cambiato, quando si è già altrove, in un luogo dove i rumori cominciano ad avere una maggiore connotazione, anche estetica. Poi «da dove minchia è arrivato questo suono?» (che è anche esattamente la domanda che rivolse Valerio Tricoli dei 3/4HAdBeenEliminated a Paolo Ippoliti alla fine di un loro concerto a Firenze nel 2003): si è spaesati, perduti, un po' preoccupati, ma trascinati dalla musica. Passati i dieci minuti poi ci si chiede un po' preoccupati «ma quando cazzo finisce?», poichè la mole del suono è ormai tale che tutti i neuroni delle cellule uditive stanno vibrando, anzi tremando. Infine, quando il tutto si spegne: «ma come siamo arrivati fin qui? da dove eravamo partiti?».
Certamente non è l'unica forma con la quale i brani della coppia Lovreglio-Ippoliti si svolgono, ma la sequenza sin qui descritta rende bene l'idea di quelle che sono le sensazioni all'ascolto di “Kane-i-kokala”, breve dischetto da venti minuti, edito su un mini CD-R dal colore verde acido, e con copertina in lussuosa carta fotografica. Quelli che sono i suoni, ve lo lascio scoprire. Gli autori ci raccontano di field recordings catturati tra Ariccia, Nemi ed Anzio, soprattutto suoni di varie acque, che nella fattispecie qui si sovrappondono gli uni sugli altri come una serie di carezze. Ma la sensazione di tantissime, insistenti e ripetute carezze è qualcosa di inimmaginabile.
«Quando smetterò di ascoltarlo a ripetizione?».
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