Lonius è un progetto interessantissimo, patrocinato dalla Setola di Maiale di Stefano Giust, e messo in piedi da Andrea `Ics´ Ferraris, che ritroviamo dopo il recente bellissimo Airchamber3, Alessandro Buzzi, alla parte ritmica prevalentemente e Andrea Romeo al sax. Questo omonimo disco è un omaggio alla città di Genova, anagrammata in ognuno dei sei titoli che compongono il cd, ed è una registrazione catturata in presa diretta in studio in cui i tre hanno dato vita ad una serie di improvvisazioni tra jazz e musica elettronica. C`è una linea di condotta che lega i progetti di Ics ed è un`inquietudine di sottofondo che permea ogni anfratto della sua musica. Non fa eccezione questo disco (così come non fa eccezione, almeno in parte, il progetto Ulna di cui parlerò a breve) dove in un atmosfera dai toni molto scuri e grevi (scaturenti dall`elettronica povera ma anche dalla parte percussiva, che privilegia il lato più secco e metallico), si viene illuminati dagli squarci impro del sax di Andrea Romeo, in odore di new things. Molto, molto bello
L`estetica, se vogliamo, decadente di cui prima, ritorna anche nel progetto Ulna, condiviso da Andrea Ferraris e Valerio Zucca Paul (3EEM), sebbene nascosto tra anfratti propriamente di musica elettronica, in cui la ricerca di un beat ossessivo, conduce in una spirale ipnotica senza fine. I due lavorano di laptop proponendo un apparato strumentale che riesce a restare magicamente in equilibrio tra dance-hall (la ballabile recmpsng the frctre) e ambienti di ascolto più selezionati (ottima l`aritmia di fterhr mldy). I ritmi incalzanti di blck crss shde, si contrappongono a diluite suite psichedeliche (smll prts recollected), ad arie arabeggianti (lndn lvs n), tentativi trance (hgh freqncy smb) ed altri al limite ambient (cld sndy evenng). Un viaggio tra spirali di beat cosmici. ******************************************
(solo frcture)
Ci vuole del coraggio a mettersi a fare un disco di musica elettronica ritmica oggi. Il rischio di replicare il già fatto e già sentito è dietro l`angolo: se alzi i BPM al massimo e tiri accelerate sui beat stai imitando Aphex Twin, ti metti a scarnificare tutto all`osso abbondando coi riverberi e sembri Plastikman, scomponi le ritmiche all`inverosimile ed ecco gli Autechre, oppure vai in bassa battuta, pompi sui bassi ed ti dicono che gli Scorn lo fanno da quindici anni. E così via. Ovvio che sto semplificando molto, e che ce ne sarebbero a migliaia di altri esempi e sotto esempi; in più anche per altri generi si potrebbero dire cose analoghe, ma per certo nel 2008 prendere in mano dei sequencer è un atto un poco incosciente. Pare però che Valerio Zucca Paul e Andrea Ferraris [è caro amico e scrive su queste pagine: lo dico a scanso di sentirmi dire `e ci credo che parli bene del disco, ci vai a letto con quello lì´] se ne siano allegramente fregati nel generare questi 49 minuti di beat e sommesse melodie che affiorano sullo sfondo.
Hanno fatto bene, perchè il risultato è quello di un disco che mantiene una sorprendente omogeneità pur non aggrappandosi a nessuno dei succitati schemi, dove le ritmiche pescano sì dal drill, dall`elettronica minimale, dal dub, ma sempre senza adagiarsi su stilemi precotti e già abusati. Abbiamo così qualcosa che ricorda i mitici PCM (Blck Crss Shde e Recmpsng the Frctre, uno dei momenti migliori del disco, quasi allegra), la roba di stampo U-Cover, Lackluster in primis (Smll Prts Recollected e Lce), nonchè i suddetti Scorn, periodo “Evanescence”, ma torturati sotto uno strato di distorsori (Lndn Lvs N).
Il disco contiene anche episodi meno identificabili, come la lunga traccia conclusiva, forse il pezzo meno riuscito del disco, fatta salva la bellissima coda isolazionista che - con la sua chitarra effettatissima - potrebbe ricordare certi momenti dei meravigliosi Seefeel, nonchè poi la bellissimaHgh Freqncy Smb, traccia che con una sorta di ritmo samba fantascientifico riesce a suonare vivace e cattiva allo stesso tempo. E` forse questo equilibrio difficile, tra le mazzate sul coppino e le carezze sulla nuca, che il disco riesce a realizzare magnificamente, tanto da potersi dire consigliato anche a chi di Aphex Twin, Autechre, Plastikman, Scorn e compagnia bella ne ha piene le palle.
La musica elettronica è morta, vv l msc elettrnc.
|