Autore disco: |
Spoon 3 // Althuis & Van Veenendaal // Tone Dialing |
Etichetta: |
Evil Rabbit (NL) |
Link: |
www.evilrabbitrecords.eu |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2008 |
Titoli: |
1) no no know no rest/the box/third arm 2) spoons 3) slow i turn 4) bibblin` bubblin` 5) happy go lucky 6) exhale 7) walter`s song 8) distance 9) spring cleaning 10) northern exposure 1 11) northern exposure 2 12) seductive sabotage 13) dorothy`s song 14) the prairie 15) persephone`s song 16) tchaikovsky`s dream 17) kingdom 18) deep blue 19) listen 20) business suit // 1) de trein noor ulan bator 2) next day 3) the tasty plum 4) mysterious variantion 1 5) solex blues 6) zeemeeuw 7) d.s. hoen 8) esmita 9) bosch & paard 10) mysterious variation 2 11) in der ursuppe 12) new orleans // 1) gumyt me 2) fezex me 3) rigop me 4) yoxia me 5) oemik me 6) ziyak me
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Durata: |
59:13 // 76:25 // 46:14 |
Con: |
Albert Van Veenendaal, Jodi Gilbert, Meinrad Kneer // Esmée Althuis, Albert Van Veenendaal, Carrie Van Blisbergen, Joost Buis, Wilbert De Joode, Han Bennink // Jarrit Dijkstra, Paul Pallesen, Steve Heather |
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new direction in impro-music |
x Alfredo Rastelli |
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Trittico di uscite per l`olandese Evil Rabbit che, diciamolo subito, mantiene quegli standard qualitativi a cui ci aveva abituato con le precedenti produzioni. Il primo di questi, “Seductive Sabotage”, dello Spoon 3, vede ancora i due deus ex-machina della label, Albert Van Veenendaal e Meinrad Kneer in compagnia della vocalist Jodi Gilbert; la presenza della Gilbert, artista dall`ampio spettro vocale, spinge le sonorità del trio, che mantengono una base impro-jazz, verso territori che toccano una forma di canzone spuria (siamo dalle parti degli incroci dei 4Walls). In pochi minuti il terzetto riesce a racchiudere in un unico abbraccio le tradizioni popolari (no no know no rest/the box/third arm; distance), l`opera (spoons), l`improvvisazione (slow i turn, happy go lucky), la jazz-song (bibblin` bubblin`), la musica contemporanea (persephone`s song); una musica impeccabile, in cui la sperimentazione sulla parola gioca un ruolo chiave e le abili doti istrioniche della Gilbert sono una rivelazione che trova punti di contatto con artiste contemporanee come Ute Wasserman e Maja Ratkje. Un grande disco.
Più legato all`improvvisazione è “The Mystery of guests” del duo composto dall`onnipresente Albert Van Veenendaal e dal sassofonista Esmée Althuis; il disco è una carrellata di irruente jazz in cui il duo in questione viene di volta in volta coadiuvato da musicisti ospiti: l`eclettica batteria di Han Bennink (ascoltare nella poderosa de trein noor ulan bator, l`irreverente solex blues, e la romantica new orleans), il contrabbasso di Wilbert De Joode (nella frenetica the tasty plum, la sperimentale zeemeeuw, l`imprevedibilità di bosch & paard che si apre splendidamente nel finale), il trombone e la lap steel guitar di Joost Buis (la contemporanea mysterious variantion 1 e in der ursuppe) e la chitarra di Carrie Van Blisbergen (al massimo dell`ispirazione nella lunga suite di esmita). Una grande lezione di free-jazz tra modernità e tradizione, improvvisazione e composizione.
Last but not the least, il trio Tone Dialing, forse il prodotto più eterodosso visto all`opera per la Evil Rabbit. La band è composta da Jarrit Dijkstra (sintetizzatore, loop machine), Paul Pallesen (chitarra e elettronica analogica) e Steve Heather (batteria, percussioni e samplers); come potete capire dalla strumentazione utilizzata, siamo lontani dagli usuali canoni jazz ma non da quelli dell`improvvisazione. La base di partenza chiaramente non può essere la stessa: ecco infatti che la lunga traccia di apertura gumyt me si sviluppa all`insegna di un`elettronica minimale, dal sapore avanguardista, vicino alle produzioni di centro dei Rechenzentrum, ricca com`è di suoni concreti e non, tra analogico e digitale. La seguente fezex me spinge ancora sull`improvvisazione, facendo intravedere spazi di musicalità che davvero non ti aspetti. E` un tema questo che viene ripercorso lungo tutto l`arco del cd, tra echi di minimalismo, rock (rigop me), proto-industrial (yoxia me), improvvisazione (ziyak me) ed elettronica. Un bellissimo disco che apre nuovi orizzonti di sperimentazione alla sempre ottima Evil Rabbit.
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