Art Bus Gallery Melbourne Domenica 7 dicembre.
Melbourne: dal 4 al 13 dicembre la galleria d`arte “Bus” presenta un festival di installazioni sonore chiamato "Out of space".
Per i miei impegni non ho potuto frequentare tutti gli appuntamenti ma sono stato particolarmente contento di assistere alla creazione artistica di Ross Manning / Dale Gorfinkel / Robbie Avenaim e Marco Fusinato. Un'installazione sonora di gustoso impatto estetico ed evoluta musica concreta, con un interessante ricerca di suoni ed un approccio alla musica concettuale di estremo interesse ed di originale freschezza innovativa. Ross Manning e Dale Gorfinkel guidavano strumenti auotcostruiti che espandevano la musica nello spazio espositivo. I loro strumenti era posizionati alle pareti esterne della stanza ma collegati l`uno all`altro con una struttura fatta di tubi di plastica che si estendevano nel soffitto, da una parte uno xilophono con vari altri oggetti da percuotere: dei contenitori d`acqua, collegati a dei motori provvisti di una pompa che riciclava l`acqua internamente, con dei microfoni che dilatavano il suono dell`acqua corrente e, ovviamente, di tutte le altre apparecchiature. Dall`altra parte vi erano degli strumenti che classificherei antenne radio, nel modo in cui erano costruite, che percosse e stringate producevano interessanti vibrazioni; e poi dei ventilatori muovevano delle corde che urtavano le antenne e spaziavano l`amplesso musicale; nel soffitto vi erano alcune bottiglie di plastica contenenti delle palline che, soffiate all`interno delle bottiglie, arrichivano il corredo musicale. Robbie Avenaim era alla sua batteria modificata ed elettrificata, mi spiego, ai sue pedi vi erano dei marchingegni che guidavano un braccio mettallico a cui era appesa una comune bacchetta da batteria che automatizzata percuoteva degli oggetti posizionati su un tamburo come metalli, lastre di ferro e pezzi di legno, il tutto collegato ad un mixer ed ovviamente ad un amplificatore ottenendo contemporaneamente un suono acustico ed elettrico, Avenaim giudava il tutto ed a volte suonava personalmente la batteria nella forma comune ma in maniera molto concettuale.
In fondo alla stanza vi era Marco Fusinato con una chittarra elettrica posizionata sulle sue ginocchia e su un tavolo un mixer ed altri oggetti che usava per corredare la performance con interessanti escursioni noise ed aggrazianti rumoretti....
All`incirca un'ora di ottima musicale concettuale ed un'interessante forma d`arte contemporanea, in una meravigliosa metropoli illuminata da un caldo sole estivo.
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