“Tesa musica marginale”, quinta uscita in CD dei piemontesi (precisamente di Perosa Canavese, provincia di Torino) Anatrofobia, è un lavoro che si presenta nel segno della continuità , a cominciare dalla formazione che rimane pressochè invariata; vengono, infatti, confermati lo zoccolo duro che aveva dato vita al penultimo disco (è probabile che abbiano voluto registrare questo nuovo cd sulla scia dell`affiatamento raggiunto con l`attività dal vivo che ha seguito l`uscita del precedete “Le cose non parlano”) e quindi c`è stato il siluramento (certamente momentaneo) degli interventi esterni. Il disco si apre con la rivisitazione di Uno scoiattolo in mezzo ad un`autostrada dall`eponimo terzo disco, in una versione più asciutta e free e prosegue con il jazz downtown di Un leggero battito d`ali; in Frammenti di durata si conclude la trilogia omonima iniziata nel primo album, tra free jazz, improvvisazione e avanguardia. La prima merla è, invece, lo snodo del disco, dove convivono un po` tutte le anime degli Anatrofobia, quella jazz e quella rock, quella moderna e quella tradizionalista, connubio quest`ultimo ben sviluppato anche in Sotto il livello del mare (notare l`uso discreto dell`elettronica). Continuità di forma e sostanza, dunque; la musica si aggira sempre in quella dimensione in cui convive scrittura ed improvvisazione, il jazz ed il rock (l`ottima chitarra di Roberto Sassi, ex Cardosanto), nella fattispecie del rock in opposition che ha le forme sonore di scuola Cuneiform (pensate a dei Curlew con molto più spirito avanguardistico) e ReR (se fossero newyorkesi suonerebbero tutti i lunedì alla Knitting Factory), senza dimenticare l`influenza, importantissima, della musica contemporanea (magnifica la chiusura del disco con la libera interpretazione dell`opera N°87 di Shostakovich). Gli Anatrofobia hanno ormai da tempo focalizzato il loro stile verso una forma ben definita, concentrandosi sull`equilibrio delle parti e sulla bellezza del risultato finale; forse in alcuni momenti la musica risulterà un po` cervellotica ma, sinceramente, l`ascolto `easy` non mi è mai interessato se non in alcuni casi.
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