Bisogna essere sinceri: uno dei principali motivi dell'ascolto di questa compilation è da riscontrarsi nella presenza dei Tu m'. Se non altro per osservare se il discorso intrapreso con l'interessante “Tu m' And The Magical Mystery Orchestra”, continua a dettare l'ispirazione nel duo abruzzese.
E invece, a venirci incontro è un'operazione che conferma lo status qualitativo di un'etichetta come l'americana Apestaartje. Il direzionarsi verso realtà sperimentali - ricordiamo la produzione di “Beautiful” dei Minamo e una precedente compilation, “Colour And Pattern” - non restie a dialogare con elementi, quali melodia e malinconia, in certi sensi l'avvicina alla collega Häpna.
L'intento dell'opera è quello di riuscire ad esplorare il movimento dell'aria attraverso lo spazio; naturalmente, si parla della scultura sonora rinchiusa al suo interno e quindi come aspetto, intrinsecamente, musicale.
Ad aprire le danze è il francese Sébastien Roux, a suo agio nel crogiolarsi tra semplici melodie create mediante la manipolazione della chitarra. Rain On Mollon è uno sciorinare lento di drones organici dove è facile calpestare l'entertainment dell'elettronica (ove è la melodia a richiedere uno spazio privilegiato). July Rain, meno artefatto e più affascinante... sarà lo scivolare leggiadro delle corde, i suoi riverberi, l'intromissione di una (possibile) tastiera, da cui estrarre soluzioni fresche ed ingenue, a posizionarlo tra le 'ballate' più seducenti presenti.
Naoyuki Arashi a.k.a. Asuna sembra non avere solerzia nel giungere al termine. Plural Rooms sfiora i venti minuti, il cui arco di tempo sembra non soffrire di particolari variazioni, sia tonali che emotive. La sua tecnica consiste nell'estendere al massimo il suono di un harmonium mediante la, consueta, elaborazione al computer. La fisicità è sottile e, riscontrando pochi movimenti oscillatori, l'idea di concepire un pezzo dal carattere ipnotico è la tesi più forte da constatare nelle idee nel giapponese.
Inizia After Dinner, segue Three, Trees: i Tu m' sembrano più che convinti nel continuare, mi piace definirlo, il 'sentiero dei loop'. La radicalità del cambio la si sente nella struttura 'a ripetizione' presente in entrambe la tracce. La prima più veloce, scandita da un humus quasi cameristico (un loop probabilmente ricavato da qualche strumento a corda), la seconda dai lineamenti desertici, con tutto il lato nostalgico che può essere racchiuso nel termine.
Passando a Duul_drv - all'anagrafe Arden Hill - si tastano territori più difficili, vista la figura protagonista riservata all'uso di field recordings. Scelta che, trasversalmente, ombra l'andamento dell'armonia ascoltato fino ad ora... almeno per orecchie vergini a ciò.
Bello lo sferragliare magnetico dell'ambiente circostante (con una cospicua presenza di campionamenti vocali) in A Range Of Outward Emotions On..., più oscuro l'iter di Following Inside A Wave che verso la fine si poggia, unicamente, su intermittenti echi percussivi di qualche (guarda caso) corda che vibra.
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