Autore disco: |
Daniel Studer // Grämiger, Studer & Ulrich |
Etichetta: |
Unit Records (CH) // ART-PURecords (D) |
Link: |
www.unitrecords.com www.yvp-music.de |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2004 |
Titoli: |
1) Teil 1 2) Teil 2 3) Teil 3 4) Fragment 1 5) Fragment 2 6) Teil 4 7) Teil 5 // 1) Das Überzeugte 2) Das Dramatische 3) Das Grüblerische 4) Das Wendige 5) Das Sture 6) Das Konstruktive 7) Das Nervöse 8) Das Erzählerische 9) Das Leichtfüssige |
Durata: |
58:36 // 54:35 |
Con: |
Silvia Schiavoni, Jürg Frey, Giancarlo Schiaffini, Alfred Zimmerlin, Daniel Studer // Kurt Grämiger, Daniel Studer, Dieter Ulrich |
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Daniel Studer: un Giano bifronte fra composizione e improvvisazione |
x e. g. (no ©) |
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Daniel Studer, contrabbassista negli ultimi dischi dei Day & Taxi (potete trovare la recensione dell`ottimo “Material” in archivio), ci raggiunge con questi due lavori piuttosto diversi tra loro. Il primo è tendenzialmente una raccolta di composizioni, se pure c`è spazio per parti improvvisate, mentre il secondo è un sillabario di musiche improvvisate, ancorchè non prive di strutturazione. In parole ancor più spicce il primo fa riferimento alla `musica contemporanea` mentre il secondo si rifà a quella jazz.
Per “Ianus”, titolo ispirato dal Giano bifronte, Studer ha riunito due accoppiate musicali d`eccezione: la prima è formata dal trombonista Giancarlo Schiaffini e dalla cantante Silvia Schiavoni - credo sia inutile dire chi è Schiaffini mentre per la Schiavoni basta la notizia ch`è stata allieva di Michiko Hirayama - mentre la seconda comprende il violoncellista Alfred Zimmerlin e il clarinettista Jürg Frey, entrambi componenti dell`ensemble Wandelweiser. Il quintetto si muove alla meraviglia, essendo tutti i componenti in pratica sia con l`improvvisazione che con l`interpretazione. L`impasto timbrico ottenuto dall`assemblaggio è opera da buongustai, e lo stesso discorso vale per la dedizione che i musicisti mostrano verso la riuscita dell`insieme. Un plauso speciale va alla performance della Schiavoni, in staffetta perenne fra il canto gregoriano, la cerimonia sciamanica e la recita teatrale (e molto altro), spettacolare nelle sue variazioni di tono e d`umore eppure mai sopra le righe. Le composizioni del disco sono dedicate alla città di Roma, dove Studer ha vissuto collaborando ad alcune ricerche archeologiche sul Palatino, e in particolare a questo (a)tipico aspetto della città che intervalla senza logica apparente antico e moderno, morte e vita, in un`alternanza che Studer ha inteso rappresentare nel titolo stesso del disco, oltre che nella sua struttura ambivalente. Pure i testi sono a tono con l`opera, essendo stati tratti dai “Fasti” di Ovidio. “Ianus” è una grande prova di libertà armonica, strutturale e stilistica.
Diverso, come anticipato, è l`altro lavoro. Si tratta di un insieme di brani partoriti dalla mente intuitiva di tre ottimi improvvisatori. Dato che il trio in questione è sovrapponibile, per formula, ai Day & Taxi - e dato che anche il batterista Dieter Ulrich ha suonato in questi ultimi (anche se prima dell`ingresso di Studer) - un paragone mi sembra inevitabile. La differenza viene fatta da Kurt Grämiger, un altosassofonista tendelzialmente più schizzato di Christoph Gallio, del quale in alcuni momenti eguaglia il lirismo. Un lirismo che, però, viene immediatamente frantumato in soffi, rantoli e stridii. Se Gallio faceva pensare a Ornette Coleman, Grämiger richiama alla mente con più insistenza Ayler, David Murray e la verve che, storicamente, animava casa FMP. Un`altra differenza fra le due formazioni sembra stare nel fatto inconfutabile che, mentre i Day & Taxi sono il `Gallio Trio`, questo è un ensemble senza leader, ne deriva una maggiore libertà per l`accoppiata Studer-Ulrich, che la utilizza comunque con giudizio e misura, e una maggiore libertà per le strutture sonore nel loro insieme. Da manuale la breve introduzione swingante che presto degenera negli stop & go di un puntillismo cacofonico.
Due dischi consigliati sia a chi segue il genere di musica rappresentato sia a chi segue i musicisti coinvolti, con una leggera preferenza per il primo che, viste le sue caratteristiche `border-line`, appare più intonato con i gusti di quello che dovrebbe essere il lettore medio di sands-zine.
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