A Paolo Angeli piace giocare con le parole, con gli equivoci e con i doppi sensi. Bucato, a orecchio, può far pensare ai resti di magazzino, ai dischi rimessi in circolazione in serie economica, sennonchè le immagini di copertina chiariscono che si tratta di panni stesi ad asciugare. Magliette a strisce orizzontali, che d'acchito fanno pensare a Roger Daltrey, con sullo sfondo il cielo, e le case, dell'amata Sardegna. Aprendo il box, e guardando l'etichetta del CD, tutte le supposizioni vengono comunque rovesciate dall'inquadratura ravvicinata su uno strappo, di T-shirt bucata si tratta!, che fa bella mostra di se su una delle magliette. L'uso, l'usura degli anni, dei continui lavaggi, il bucato come pulizia ma anche come logoramento. La stessa cosa che avviene alle pareti, scrostate dal tempo, che passano inosservate nelle foto in cui le magliette si gonfiano al vento, ma appaiono ben distinte nell'immagine che sta dietro al CD. "Bucato" esce a cinque anni di distanza dal precedente "Linee di fuga" e ne rappresenta, a iniziare dai due brani che compaiono in entrambi i CD: Linee di fuga e Fuori dal Bacello, il naturale proseguimento. La messa a fuoco sull'inventore: viene utilizzata una chitarra sarda modificata (e preparata) su idee dello stesso Angeli. La messa a fuoco sullo strumentista: entrambi i dischi sono registrati praticamente in presa diretta, il primo al Centro Musica di Modena e il secondo in una lunga serie di concerti europei risalenti agli anni 2000-2002. La messa a fuoco sull'improvvisatore: è questo l'ambito in cui Angeli mostra di avere fatto dei grandi passi avanti. Mentre nel disco precedente l'attenzione era rivolta a scoprire le possibilità dello strumento - un ibrido fra chitarra, violoncello e mostro alieno - oggi la fantasia si sposta sulla costruzione dei brani, sulla melodia e sul ritmo. In queste 20 piccole perle è possibile cogliere, cosa rara, la gioia di suonare. Il piacere di avere davanti un pubblico disposto ad ascoltarti e partecipare alla tua musica. Lo strumento che Angeli ha creato è un portento di timbri e sonorità e fa di lui una specie di uomo-combo. L'ora abbondante di musica scorre interamente con estrema piacevolezza, consiglierei comunque di soffermarsi un attimo sul travolgente ritmo di Mesh Plug, sulla melanconica melodia di Transiti, sul mood popolaresco di Via libera e sui bagliori elettrici di Passe-Partout. La musica di Angeli è un toccasana contro l'apatia, il messaggio di un inguaribile artigiano-sognatore, approfittatene prima che sia troppo tardi.
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