Non vi fate trarre in inganno dal nome, chè non si tratta di un nuovo gruppo dark o metal, non ci sarebbe niente di male, semplicemente non è così, anche se poi, come intuirete, il dark e il metal non sono certo completamente estranei al suono di Cria Cuervos. Eugenio Maggi è uno dei tanti nomi freschi che si stanno affacciando al fervido panorama delle nuove musiche elettroniche italiane. I suoi suoni, anche se possono essere genericamente definiti come elettroacustici, corrono sulla linea tracciata da tipetti come Lustmord, Organum, Daniel Menche, Francisco López... senza dimenticare i Godflesh, almeno quelli di lente cavalcate inquietanti come Perfect Skin Dub. Il gruppo di Justin Broadrick viene, in un certo modo, ricordato anche nello stile della copertina. Sono musiche solenni, quasi un requiem per il mondo, e forse ce n`è davvero bisogno. I cinque brani, pur con qualche differenza, non si discostano da una silhouette comune ben definita che, da un lato, dimostra una personalità piuttosto determinata, mentre, dall`altro, gioca a svantaggio della varietà d`atmosfere. Un giusto equilibrio, in tal senso, potrebbe rappresentare il tocco vincente. Ma il CD, come già detto, è probabilmente studiato in modo da seguire una sua rotta, disegnata in modo netto da un abile (seppur novello) navigatore, fino alla sua meta finale, coerentemente rappresentata da quell'incubo che è SÖndrome del Norte. Maggi possiede una personalità piuttosto forte, e capacità non comuni, ma deve, forse, liberarsi dai pesanti fardelli del suo background e trovare una strada propria, senza rinunciare a quello che è il suo modo d`esprimersi, in grado di renderlo ancor più distintivo, e distinguibile, all`interno di uno scenario che corre continuamente il rischio dell`omologazione. I numeri, la capacità e le idee, stando a questa pregevole opera prima, sicuramente non gli difettano.
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