Dietro il moniker di Encre si nasconde la figura di Yann Tambour, cantautore francese molto considerato in patria e probabilmente, grazie anche a questa produzione targata Clapping Music, destinato a mietere successi più ampi anche all`estero. La tradizione di chansonnier, in Francia, è di quelle che si fanno sentire e, se vogliamo, anche pesanti da scrollarsi di dosso; per Tambour costituisce sicuramente un`influenza da non sottovalutare, ma non è l`unico elemento che emerge dall`ascolto del disco. Il nostro, infatti, attinge sia dalla musica di casa sia da quella nuova onda di musicisti francesi che nel corso degli anni 90 mischiava questa alle nuove suggestioni in arrivo dall`America. Encre infatti si avvicina tanto ai compatrioti Bastard quanto al rock chicagoano da camera che vide nei Rachel`s i suoi miglior esponenti. Le due anime convivono qui con molta disinvoltura, anche se i testi non sono molto ingombranti e la voce porge spesso e volentieri il fianco a passaggi strumentali orchestrati con cura e gusto quasi classico (vengono in mente Bartòk o Satie). Gli archi, infatti, sono predominanti e si ergono su tutto: autunnali nella title-track con l`efficace contrappunto di una chitarra, d`atmosfera in Galant (ES?), in fuga nel crescendo finale di Hassan. Rompe gli schemi il solo al piano posto in apertura di Sèves, un pezzo molto indovinato nell`economia del disco, che procede poi tra suoni concreti e folk. Un lavoro onesto, ben fatto, dai suoni autunnali e suggestivi che piacerà agli amanti di Yann Tiersen e di certo spleen; questo è sicuramente un disco che farà proseliti e sono tutti alquanto meritati.
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