Ricordo che, in occasione di una data in cui Butcher apriva i concerti degli Ex (esattamente al CPA di Firenze), un agitato Andy Moor domandava in giro qual era una parola italiana, in grado di rappresentare il meglio del meglio, da poter utilizzare per presentare il sassofonista inglese. Qualcuno suggerì `eccezionale` e, va da se, il buon Moor si impappinò al momento di pronunciarla.
Questo piccolo pettegolezzo ha il solo scopo di mostrare quanto Butcher è considerato dal gruppo olandese, da Andy in particolare, e accadimenti ben più importanti ne danno piena conferma: il tour in combutta citato sopra, la presenza di Butcher in alcune formazioni della Ex Orkest e il trio Moor, Lehn & Butcher, che ha pubblicato un CD proprio su Unsounds (etichetta gestita dallo stesso Moor). Si tratta di un rapporto che travalica il campo professionale, fino a implicare quello dell`amicizia, e che si concretizza adesso nel migliore degli omaggi, sia a Butcher sia ai suoi fan, con la ristampa di questi tredici `amichevoli` titoli, originariamente usciti su Acta nel 1992 - differente copertina ma stessi brani - e da qualche tempo fuori catalogo. Si tratta del primo disco in completa solitudine di Butcher, che torna così disponibile a completare una tetralogia indispensabile sia per chi segue il sassofonista sia per gli appassionati dell`antico strumento a fiato. L`inglese fa parte di quella generazione che fa da collegamento fra gli sperimentatori storici (Evan Parker... Steve Lacy...) e le nuove leve (Bosetti... Rainey), e la conoscenza della sua musica è quindi imprescindibile per tutti coloro che seguono la musica improvvisata, soprattutto per chi si è avvicinato ad essa tramite i nomi nuovi e intende viaggiare, a ritroso, alla scoperta dei grandi maestri. Per i neofiti si tratta di un ottimo inizio, dato che, a dispetto della sua primogenitura, “13 Friendly Numbers” è un disco estremamente maturo e contiene già tutte quelle peculiarità che hanno reso singolari i monologhi di Butcher: respirazione a ciclo continuo, feedback, utilizzo dei registri estremi, riferimenti alla musica concreta e alla musica elettronica... sono presenti anche quattro di quei brani multitraccia destinati a incarnare uno degli aspetti più tipici della sua ricerca. Butcher si alterna ai sax soprano, tenore e baritono, toccando anche punte di intenso virtuosismo che, però, non sono mai fini a se stesse.
Può essere utile, per chi fosse interessato agli altri capitoli della tetralogia, l`indicazione che “London And Cologne”, “Fixations (14)” e “Invisible Ear” sono stati pubblicati, rispettivamente, da Rastascan, Emanem e Fringes.
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