L`israeliano Ran Slavin (aka Tonr, Extract, Iran_Comp, Aerial, Rose Of Jericho...) è stato chitarrista e bassista in gruppi rock ancor prima che musicista elettronico, e i suoni della chitarra continuano ad avere un ruolo fondamentale nei suoi intrecci fennesziani (e sono proprio quei suoni a renderli tali). Tropical Agent e Ears In Water sono due suite di eleganza e raffinatezza esemplari, dove la cristallina sequela delle tessiture, un`autentica trama dalle fibre colorate, scorre fluida, e rinfrescante, come un venticello nell`afa estiva, ma senza mai scendere nel torbido di una eccessiva patinatura. Rispetto a “Endless Summer”, sempre quello il paragone, esiste comunque una buona dose di autonomia, riscontrabile sia in alcuni richiami all`industrial sia in una narrazione chitarristica più definita, riconoscibile in quanto tale. Accanto ad essa, o `inside`, un movimento scandito spesso dal ritmo di campane... e tanta ripetitività , o circolarità che dir si voglia. Una musica che comunica la sensazione, come dire, di sorgere dall`acqua, tanto suona attutita, ovattata, lenita, lavata da ogni minima scoria... alla ricerca di una purezza che non può esistere (e questo indirizzo utopico è casomai l`unico difetto del disco). E` forse un caso se tre fra le tracce più belle sono Flat Tire at the Dead Sea: splendido excursus dagli accenti morriconiani; Girl In Water: fair play con la voce di Lin Chalozin Doyrat, e Silent Siren: gemma sonora impreziosita da un mendace violino tzigano. Se l`ultimo disco di Fennesz si intitola `Venezia`, ancora un richiamo all`austriaco, questo potrebbe intitolarsi `Malta`, `Rodi`, o con il nome di un`altra isola mediterranea, tanta è la sua concupiscente solarità . Questo genere di musica sembra essere alla frutta, ma “Product 2”, doppio merito al valore, è comunque un buon disco.
In margine devo dire che non ho capito l`impostazione di questa serie che l`etichetta portoghese ha voluto chiamare `product`. Inizialmente sembrava che volesse rapportarsi a quelli che erano i vecchi split LP, con i lati divisi fra due autori diversi, ma in questo caso raccoglie due composizioni diverse dello stesso autore. La differenza da un normale CD, quindi, è rappresentata soltanto dai pochi secondi di silenzio della decima traccia. Boh, non capisco ma mi adeguo.
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