"Pensai che era inutile mettere il nome nei lavori, dato che quelli che venivano fatti potevano essere considerati elaborazioni definitive ma anche materiale e quindi soggetto ad ulteriori elaborazioni. Decisi così di etichettarli con sigle alfanumeriche" (Pietro Grossi, 1968 ca.). Quello che, avveniristicamente, Grossi ed altri enunciavano già negli anni `60 è, ormai, realtà quotidiana e tangibile. Vedi questo CD, dove quattro manipolatori portoghesi partono da una fonte sonora di un minuto - 747 di Noto, tratta da "Autorec" - e la dilatano, anche platealmente, fino ai 19 minuti. In episodi come questo non è più possibile parlare di remix, c`è qualcosa di più e mi sembra che si tratti di (ri)scrittura ex-novo. E` come dare in mano a qualcuno una chitarra, con il suo parco suoni, e chiedergli di dilatarne le funzioni attraverso modifiche e/o aggiunte: che questi aggiunga delle corde, o le sostituisca con altre di materiale diverso, mi pare logico che siamo di fronte ad una cosa dissimile da quella che era la chitarra di partenza. Non conosco il pezzo di Noto ma, come nel caso della chitarra, non è per niente fondamentale conoscere la struttura di partenza per apprezzare, e giudicare, le variazioni e/o l`utilizzo che ne viene fatto. Ancora più importante della fonte, inoltre, è chi la utilizza. Il contributo a livello di base, nel nostro caso, è di così poco conto (solo 60 secondi) che, seppur fornito da un nome tanto blasonato, appare irrisorio. Ecco quindi crescere a dismisura i meriti dei quattro musicisti lituani che, sin dalle prime battute modellate sulle pagine migliori di casa Mego, dimostrano freschezza e inventiva sufficienti a far lievitare qualsiasi impasto primigenio. Il trattamento, che continua a conservare la propria originalità e si mantiene su ottimi livelli, può sembrare più oltre concepito da Seth Nehil o da (certi) Illusion Of Safety, ma è con l`intervento di João Castro Pinto, schegge technoidi lanciate verso il dirompente finale, che si fa una volta per tutte magistrale. L`etichetta portoghese, con questo che è annunciato come il primo tassello di una serie 'mutante' - basata sul principio di lunghe tracce create a partire da tracce brevi realizzate in precedenza, abbandona il formato CD-R, e il suo ingresso nella maggiore età , se così la vogliamo chiamare, non poteva avvenire in modo migliore.
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