In un paesino delle mie zone c`è un modo di dire che, pressappoco, suona così: `per quanto sei antipatico finisci con l`essere simpatico`. Non me ne vogliano, i tu m`, se associo questo detto alla loro vicenda, ma il fatto è che aderisce proprio a pennello alla loro personalità artistica.
Simpaticamente antipatici con la loro quasi 'supponenza', con il loro non mescolarsi alle vicende di questo mondo, li definirei degli autentici isolazionisti se non fosse per quel loro modo, certamente scaltro, di viaggiare in slalom fra generi musicali disparati, fra etichette agli antipodi e fra le pagine di carta stampata, in un`attitudine che ricorda quella degli argentini Reynols. Simpaticamente antipatici perché, come vedremo poi, la loro astuta politica ha ottenuto un ampio successo e lo sfondamento è avvenuto su tutti i fronti. Resta solo da capire se questo esito positivo è esclusivamente frutto della loro scaltrezza o se nasconde pure una sostanza, comunque ben difficile da quantificare data la loro totale assenza dai palchi dell`azione concertistica diretta. Viene il sospetto che i tu m` non esistano, ed Emiliano Romanelli e Rossano Polidoro siano soltanto la controfigura di due maghi del computer e dello studio di registrazione, magari di un Aphex Twin e di un Markus Popp. Ma questa potrebbe essere scienza, mentre noi viviamo ormai nell`epoca della fantascienza e i tu m` aderiscono perfettamente al loro tempo e al concetto di acusmatica. Come sostiene Elio Martusciello in una lunga intervista, che pubblicheremo a breve, la forma di diffusione diretta attraverso il concerto potrebbe essere ormai inadeguata e obsoleta, superata da quelle che sono le possibilità , e i valori, della modernità . In realtà io sono più possibilista, ma penso comunque che il concerto e la creazione in studio siano due processi paralleli che non devono necessariamente nè coincidere a livello produttivo nè accompagnarsi nell`attività dello stesso musicista. D`altronde le esibizioni dal vivo di Aphex Twin sono dei semplici dj-set e sfido chiunque a definire concerti le apparizioni sul palco di Oval e Bernhard Günter. L`abilità nel trattare il materiale sonoro in uno studio di registrazione equivale comunque, o gli è addirittura superiore, a quella dimostrabile su un palco e, questa è forse la vera novità di questi anni, quello che un tempo era il lavoro di pochi scaltri produttori è oggi un patrimonio quasi comune.
Ma torniamo ai tu m`. Simpaticamente antipatici, dicevo all`inizio, così avvolti in questo manto di mistero, tanto che ogni volta ti aspetti compiacente il flop, la dimostrazione che è stato tutto un equivoco, e loro tutte le volte, malignamente, badano bene a deludere le tue aspettative. Così era stato con il CD su Aesova, così è stato con il CD-R su Fällt (che non ho ancora ascoltato ma che ha avuto un ottima accoglienza da parte della critica) e così è adesso con questo nuovo - relativamente alla pubblicazione effettiva, essendo le registrazioni avvenute nel 2002 e la data impressa sulla copertina fissata all`anno successivo - 'squalo rosa', che bollerei come la loro realizzazione migliore.
“Pink Shark” è un lavoro molto ritmico, dal suono torrido ed essenziale, ma l'affacciarsi di stranianti melodie ne fa una specie di compendio della loro produzione. Il riferimento concettuale, ma anche pratico, sembra il seminale Aphex Twin di “...I Care Because You Do”, con quelle fughe che dotano il ritmo di una sua melodia (non riesco proprio a spiegarmi meglio). L`utilizzo delle tecniche glitch, calato in questo substrato, si deconcettualizza / decontestualizza, e la stessa cosa avviene per le sequenze di ripetitività , fino a confluire in un `unico` dal gusto marcatamente `pop`. A tratti sembra far capolino una grettezza alla Kid606, ma questa viene subito corretta con tocchi di sensibile raffinatezza. I dieci titoli non presentano cedimenti, altra circostanza estremamente importante, ma consiglierei di iniziare l`ascolto con Untitled 03, si tratta di un episodio epico e dalle sfumature morriconiane, una spettacolare cavalcata con giochi ad effetto, come gli improvvisi (e magari furbeschi) stop and go ritmici, che contribuiscono a creare una tipica atmosfera, cosiddetta, da cardiopalmo.
Dicevamo all`inizio di una politica che ha ottenuto un ampio successo, e una nuova dimostrazione di questo dato di fatto indiscutibile è racchiusa in un`accoppiata di compilation a tema, entrambe con il nome del duo nella scaletta dei protagonisti. La prima è un clamoroso caso di fuori-zona, trattandosi di un lavoro dedicato al chitarrista argentino Fernando Kabusacki, per eventuali approfondimenti c`è il sito web http://www.kabusacki.com.ar, un musicista di chiara derivazione progressive. Lo scrupolo ha voluto che riascoltassi la produzione dei tu m` alla luce di questa partecipazione, e devo dire che, seppur esiste, il fuori-zona risulta molto meno marcato di quanto pensassi in un primo momento. Con il senno del poi, infatti, è possibile trovare qualche traccia di derivazione progressive in molte delle cose fatte dal duo abruzzese. Il CD è bellissimo, con le sue musiche evocative (Kabusacki è anche autore di colonne sonore), e i tu m` se la cavano più che egregiamente, anche se l`episodio che preferisco è il quadretto felliniano firmato da Itoken. Questo è il disco che potrebbe riconciliare con il progressive tutti coloro che sono cresciuti sentendosi ribadire quotidianamente quanto il progressive fosse una musica di merda.
La seconda compilation, anch`essa bellissima ma meno sorprendente, riporta il duo nelle strade di casa, trattandosi questa volta di un monumentale tributo ai TV Pow, che si risolve in una raccolta di delicata e moderna psichedelia. Scorrendo la lista dei partecipanti il lettore troverà una serie di nomi per lui meno esotici e non credo sia necessario lo spelling dei vari brani - che, oltretutto, ci porterebbe molto (troppo) lontano - per convincerlo ad un ulteriore acquisto, non imprescindibile (nulla lo è) ma vivamente consigliato.
La soluzione all`enigma tu m` sembra essere, ancora una volta, tu m`intrighi.
|