L`input che mi ha spinto ha comprare questo CD quadruplo, detto in tutta sincerità , l`ha dato la notizia che i Pan Sonic avevano inserito dei brani dedicati ai loro musicisti preferiti (o muse ispiratrici), senza quello specchietto per le allodole - non so se loro lo hanno inteso come tale, ma, almeno nei miei confronti, ha funzionato così - probabilmente non mi sarei mai impegnato nella spesa. Iniziamo allora con il dire chi sono i beneficiari di un così nobile pensiero e, innanzi tutto, sveliamo le sorprese: l`assenza dei Kraftwerk - da sempre considerati loro padri putativi e da loro, evidentemente, rifiutati in quanto tali - e la presenza di Haino Keiji. Gli altri cinque nomi sono invece indovinabili da chiunque abbia un po` di dimestichezza con la musica e con la storia del duo: Suicide, Bruce Gilbert (dei Wire), Throbbing Gristle, Alvin Lucier e Charlemagne Palesatine. La scelta di pubblicare un progetto così ambizioso, qual è una raccolta di 4 CD, sembra essere una conseguenza della loro prolungata assenza dalle scene. Ripresentarsi senza alcuna novità sarebbe stato improponibile e dato che, a livello musicale, novità non ce n`erano, un escamotage che puntasse sull`impatto della confezione - lo stupore destato da un progetto realmente mastodontico - era quasi d`obbligo. Perchè altre riforme, in `over 4 hours of music`, come viene sottolineato nella confezione, non ce ne sono davvero, o almeno non di tale consistenza da creare qualche giustificazione alla maestosità del progetto. Non dovrebbe essere stato difficile assemblare i quattro CD, dal momento che in essi vengono riproposte, banalizzate e semplificate, molte delle idee che Väisänen e Vainio avevano già esposto in passato. I quattro CD, comunque, sono piuttosto diversi l`uno dall`altro.
Il primo è più rock, con suoni quasi chitarristici e timbriche dure, a tratti pesanti, che si inseriscono nella scia di quanto già fatto vedere ai tempi di “Osasto” (1996). E` in questo primo CD che si collocano la maggior parte delle dediche, da quella, banale, ai Suicide (un semplice mood tipico del duo newyorchese) a quella, più interessante, a Gilbert, dove vengono rese in modo non dogmatico le tipiche tessiture nervose dell`ex Wire. Ancor più interessante è la dedica a Keiji, dato che si tratta di un brano molto diversificato, nel quale pulsazioni ritmiche rarefatte e rallentate fanno da sfondo a un introduzione dark-ambient e a un successivo alternarsi di momenti noise con altri più rarefatti, con suoni prossimi a quelli di uno shakuhachi.
Il secondo si distende più sottile e raffinato, prossimo alle alchimie ritmiche di “A”, ed è il più kraftwerkiano del lotto. Anche la bella dedica ai Throbbing Gristle sembra rinvangare l`ultimo periodo del gruppo industrial, quello più soggetto alle influenze degli autori di “Autobahn” che, messi fuori dalla porta, rientrano dalla finestra. Si tratta del disco più interessante, nel suo tentativo, a volte riuscito, di procedere realmente in avanti rispetto ai loro ultimi lavori.
Il terzo è più orientato verso i microsuoni, linee e pulsazioni sottili lacerate da scampoli di silenzio. Linjat / Lines, l`ultimo brano, è la splendida dedica ad Alvin Lucier, magistralmente costruita su esili, e minimali, linee di suono. Trattasi del punto più alto toccato in tutto il cofanetto.
Il quindo CD contiene un unico, lungo, brano dedicato a Palesatine, nel quale i suoni si fanno più corposi. Trovo quest`ora e passa di minimalismo abbastanza noiosa, seppur interessante nelle premesse, purtroppo Mika + Ilpo non fa Carlo Magno, caso mai (e in tale veste li vedo meglio) fa Pipino il Breve.
Concludendo, “Kesto” contiene alcune cose belle, qualcuna pure bellissima, ma l`utilizzo di così tanto spazio mi pare sprecato. Anche la storia delle dediche, alla fin fine, è una mezza bufala. Forse potevano esserci delle soluzioni più interessanti, come una collaborazione diretta dei musicisti ai quali sono stati dedicati i brani . Visto che alcune di tali collaborazioni, nel passato, ci sono già state, non credo che sarebbe stata una cosa impossibile da ottenere, e si sarebbe probabilmente dimostrata come la mossa in grado di far decollare un disco - acc... un `cofanetto` - che, così com`è, vola invece basso, e del quale non mi sento di consigliare l`acquisto.
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