Immaginate di trovarvi nel bel mezzo del Pacifico, imbarcati su uno yacht, a vele spiegate. Certo, la copertina ed i titoli parlano chiaro, ma la musica di "Radio Amor" ancora di più.
Concepita durante un viaggio dell'autore in Honduras, sostanzialmente si tratta di ambient rumorosa, distorta, opaca; potreste tranquillamente accostarlo allo "Zauberberg" di Gas: quello è per chi si vuole addentrare nella selva oscura, questo "Radio Amor" è per chi vuole farsi 7000 miglia di onde immense e venti imponenti.
Datemi del folle, ma ci ho trovato dentro anche qualcosa di Mazzacane Connors.
Drones immensi, note di pianoforte o chitarra frantumate ed allungate all'infinito, trasmissioni radio captate per caso, frequenze, distorsioni e feedback ovunque.
Ma anche una palese vena melodica, o meglio, malinconica; Tim Hecker riesce a raccontarvi l'oceano in modo egregio, molto meglio di una decina di puntate di "Velisti per caso" o di Jacques Cousteau.
Un titolo per la quiete, The Star Compass, e uno per la tempesta, Azure Azure.
Qualche parola sull'autore: proviene dal Canada, è attivo anche come Jetone ("Ultramarine" su Force inc.), ha registrato per Substactif ("Haunt me", "My love is rotten to the core") ed è stato in tour con i Godspeed You! Black Emperor.
Infine, un piccolo consiglio discografico: se "Radio Amor" riuscirà a catturare anche voi, andatevi a cercare subito "Spectral" di Joyce Hinterding, su Antiopic.
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