Potremmo cominciare enunciando il marchio Sagor & Swing come sinonimo di semplicità . La rada strumentazione, che vede Eric Malberg scandire soffici ed uggiose armonie con un vecchio organo hammond e Ulf Möller armeggiare i vari temi percuotendo la batteria, anche in questa terza uscita - sempre per la benemerita Häpna - gioca un ruolo determinante, e di ottima caratura, in tutta l`opera. Gli intenti adempiono a pieno nel dipingere una musica affatto monocolore, intrisa di sacralità , sognate e, soprattutto, fiabesca. Scampoli di avvolgente melodia che riescono con facilità e leggerezza a prendere come riferimento primario il paese d`origine, con tutte le leggende racchiuse nella propria tradizione: la Svezia.
Superfluo, dunque, il tentativo di tracciare aneliti con riferimenti altrui, tanto il peso dell`originalità , e della relativa autonomia nel mettere in pratica le idee, del duo. In tal caso, soffermarsi sulla copertina, raffigurante un anfratto boschivo notturno, può agli sprovveduti aprire un varco verso il costante flusso di quiete emanato da queste `ballate`. Forse, ma sicuramente di matrice sonora diversa, la stessa sensazione di forte comunione tra scelta grafica e suono contenuto la provai diversi anni fa nell`osservare le struggenti immagini di "Children Of Nature" dell`islandese Hilmar Örn Hilmarsson, un altro signore che dal nord, nel calore `gelido` di quelle zone, riesce ad estrapolare il colore dominante delle proprie opere.
Emozioni tanto saturanti al momento dell`ascolto, tanto imprendibili e irripetibili al momento della fine: questo il sapore che rimane in bocca dopo aver assaporato perle come il solitario percorso delle tastiere in Återkomsten, la lentezza cristallina di Vid ed tjärn, oppure Grottmusik con un improvviso sbalzo in visioni pop. Attenzione dovuta meritano anche la giocosa circolarità di Längre in i skogen, il sapore progressive `70 fuoriuscito dalla scattante Det sista äventyret e la ritmica jazzy di Vandring Bort. Dal precedente "Melodier Och Faglar" sortisce un gusto maggiore per i particolari, i suoni appaiono minuziosamente curati. A rimanere intatta è l`idea del trovarci dinanzi svariate microarchitetture liquide. Siamo partiti mettendo in risalto il gusto per le cose semplici, potremmo terminare costatando che un`innocente `ingenuità ` sembra essere un'altra delle carte vincenti che consente a questi giovani musicisti di sorpassare senza ostacoli tanta banalità all`interno della musica odierna... e non solo.
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