`A Compressed History of Everything Ever Recorded,Vol.1´
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Autore disco: |
Autodigest |
Etichetta: |
Crónica (P) |
Link: |
www.cronicaelectronica.org |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2003 |
Titoli: |
1) Compression 1 2) Compression 2 3) Compression 3 4) Compression 4 5) Compression 5 (Chamber Mix) 6) Compression 6 7) Compression 7 (Oops I Mixed It Again) 8) Expansion 9) Compression 8 (The Almighty Enchillada Mix) 10) Guacamolemix 11) 60 Hours in 1 Second (Live in Stockholm,May 24,2002) |
Durata: |
60:01 |
Con: |
Autodigest |
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Futuri Ipotetici Reperti Sonori |
x Marco Carcasi |
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Buio pesto sin dalle note di copertina. Autodigest s`impone l`improbo cimento di sottoporre 100 anni(!) di materia sonora ad un processo di compressione estremo rendendola cosi disponibile in un`unica ora d`ascolto(?).
Detta in questa maniera sembra una gran bella cazzata quella a cui stiamo andando incontro ed invece sorprendentemente cosi non è. Autodigest si rivela difatti essere abile manipolatore di materiali sonori altrui che sottopone ad un processo estenuante di compressione ed alienazione concettuale niente male. Ci ritroviamo simpaticamente costretti ad ingoiare bocconi bollenti di digital noise quasi Merzbow che fanno sembrare i Throbbing Gristle un giardino d`infanzia innaffiando la notevolmente calorica portata con degli strani vinelli di chiara matrice isolazionista (il Lustmord più incazzoso o forse Organum a voi la scelta) che rendono ancor più gustoso il problematico ed ipotetico banchetto propostoci.
Strani processi neurali si attivano, i parametri di ascolto e di tempo in questa oretta si cortocircuitano spesso e volentieri lasciandoci notevolmente annichiliti ma nonostante tutto; ancora vivi.
Nella traccia conclusiva registrata dal vivo quando l`autore augura al pubblico una sentita buonanotte non si ode volare una mosca da parte degli astanti, probabilmente troppo sbigottiti di fronte all`ondata di piena sensoriale che li ha appena travolti e presumibilmente tramortiti; adeguato e notevolmente ironico finale.
Sicuramente più concetto che prodotto, esempio possente talvolta di reale implosione lucida e radicale degli usuali parametri di normalità , anche folle volendo ma con una notevole carica evocativa a sorreggere il tutto in una delle più crude esposizioni al momento in circolazione. Un segno dei tempi estremamente minaccioso come la traccia numero 5 ci dimostra crocifiggendoci ripetutamente che però sa anche farsi umano nella chiaramente impercettibile eppur quieta linea melodica che pare di carpire per un istante infinitesimale nella traccia numero 9.
L`autore dichiara di aver creato una sorta di buco nero all`interno di cui ogni suono scompare e si dissolve.
A me pare più un ipotetico reperto archeologico sonoro moderno per ipotetici visitatori del 2990.
Reale ed intransigente opera d`arte; un plauso sconfinato alla Crónica per l`ennesima visione radicale che ci ha donato.
Centrali nucleari che crepitano in lontananza tristi e solitarie...
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Data Recensione: 7/5/2004 |
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`A Compressed History of Everything Ever Recorded,Vol.1´ |
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