Autore disco: |
Low Low Low La La La Love Love Love |
Etichetta: |
Other-Electricities (USA) |
Link: |
www.other-electricities.com www.lowlow.co.uk |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2007 |
Titoli: |
1) The way you play 2) Mayfly 3) The messy one 4) Iron in the soul 5) Black black widow 6) Believer 7) Goodnight Louisa 8) Ends of June 9) Happiness in the new day 10) Turn for the day 11) Fire of a wide open life 12) My ears are for listening |
Durata: |
50:04 |
Con: |
Kelly Dyson, Chris Robinson, Hugo Edwardes, Ellis Dyson, Natalia Brightmore, Nicholas Wire, Brian Lutchmaih |
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roots americane anche dalla perfida Albione |
x Andrea Ferraris |
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Come dicevamo poco sopra: musica molto più americana invece che inglese anche se il gruppo è inglesissimo, però all`alba del 2008 poco importa se un combo è turkmeno, afro-indiano, o marziano, in fin dei conti nell`era dell`interfaccia globale tramite rete si può essere virtualmente ovunque affossando (anche solo parzialmente) l`idea di Rousseau della stretta influenza dell`habitat sull`individuo. Alla luce di ciò non c`è certo da stupirsi se un disco del genere è decisamente adatto a sedersi sotto al “porch” sorseggiando burbon mentre la “skyline” si perde fra i campi di grano. Dopo aver dimostrato che mi è cascato un dizionario di lingua inglese sui piedi, andiamo nello specifico del disco, i Low Low Low La La La Love Love Love suonano quel rock folk made in Usa che ha contraddistinto la maggioranza delle produzioni marchiate Perishable, quindi sfrutterò subito l`accostamento a Rutili e soci ma butterei nel pentolone anche Orso ed ancor di più i Loftus meno particolari o i Califone più indie, perchè bene o male là dove Rutili e soci ascoltano altro ma suonando indie (già dai tempi dei Red Red Meat), sospetterei che invece i Low Low Low La La La Love Love Love ascoltino indie e pur facendolo bene ciò non li risparmia dal ricalcare molto i loro modelli di riferimento. Restereste sorpresi a vederli su Mtv? Non credo visto che si tratta di un buon gruppo e per di più molto piacevole come ascolto, gli arrangiamenti sono belli e le melodie cullano, anzi, per dirla tutta: questo disco forse magari si adatta più alla vostra dolce metà che a voi (almeno questo è stato il mio caso). Sul fatto che sia un buon disco non ho alcun dubbio, non sto per nulla `addolcendo la pillola`, purtroppo di gruppi che suonano su questa latitudine e lo fanno male mi è capitato di sentirne se non troppi, almeno un po` e questi inglesi hanno l`indubbio merito di essere ottimi musicisti ed arrangiatori intelligenti, perciò anche cose apparente semplici dissimulano delle notevoli capacità . A tratti sembrano più americani degli stessi yenkee, quindi se siete amanti del folk melodico ben eseguito ascoltate senza indugi e non vi sbaglierete, infatti niente neo-folk, nessuna sporcatura glitchosa per cercare di dare un tono a qualcosa che spesso non ne ha e nemmeno pop tanto per fare pop. Una buona collezione di dodici ballate che non sarebbero dispiaciute neppure al buon Elliott Smith anzi non fatico neppure troppo ad immaginarmi la sua splendida voce che naviga su questa barchetta britannica. Un disco estivo o per lo meno soleggiato, non solo per il banjo e per le melodie da road movie ma anche per l`andatura sonnolenta che ne caratterizza le tracce. Scusate se mi ci soffermo, ma `sonnolenta` non sta per `noiosa`, quindi a Cesare quel che è di Caio Giulio. Se i Travis di sing sing sing e Robert Post vi sembravano già molto `born in the Usa` come diceva quel tale, i Low Low Low La La La Love Love Love lo saranno ancora di più, ciò non toglie che se il folk americanofilo non vi piace questo sia un episodio da stare a piè pari.
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