«Post Punk: terapeutica e di facile ascolto»
Con questa premessa, quattro indemoniati che rispondono al nome di Butcher Mind Collapse riassumono la propria mistura di rabbioso noise `n` roll. Pestano e come i ragazzacci: 20 minuti infuocati di umore selvaggio e liberatorio, un continuum di lacerante distorsione che recupera un po` dappertutto: da scuola Amphetamine, alle irregolarità della no wave! (Contorsions in prima fila), dall`avant-blues (invero personale) ad estetiche bizzarre del vecchio r`n`r. Chi più e chi meno, tutti e quattro i membri della band sono gia impegnati con altre realtà del panorama indie-marchigiano (Lebowski, Guinea Pig, Jesus Franco & The Drogas, la cricca di Bloody Sound), mostrando di possedere ossa&idee ben irrobustite dall`esperienza con il repertorio caustico e alternativo; e sintetizzando, in un arco di tempo piuttosto `angusto`, la giusta miscela tra tensione e varietà di scrittura. L`esistenza di un sax (robusto e sontuoso come il free di Ken Vandermark nelle occasioni più chiassose) non è altro che un punto di forza, da addizionare alla configurazione di `routine` tratteggiata da chitarra, batteria e voce sanguigna.
Una via di mezzo, da consigliare agli affezionati del noise di casa Edible Woman, quanto agli amanti del blues sporco e cattivo dei Guinea Pig.
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