«Nella scienza classica il Caos era per definizione assenza di ordine. Oggi è considerato una dimensione retta da leggi non definibili, infatti, il concetto di disordine è inteso come complessità ... In sintesi, questo lavoro-esperimento (anche in parte reinterpretando il saggio di Alan Turing: Macchine calcolatrici e intelligenza) sviluppa a mio modo, questo processo-concetto, cercando di "seguire/non seguire" questa "logica/illogica" attraverso ed esclusivamente microprocessori e moduli acustici/elettronici autocostruiti e modificati.» (Giuseppe Mileti)
Giuseppe Mileti, aka Kidsok Nuit, è uno dei nuovi musicisti elettronici italiani in bazzica da più tempo; e anche se non possiamo definirlo proprio come della prim'ora i suoi inizi si collocano comunque da quelle parti. In questo CD egli dichiara di ispirarsi, o meglio di seguire, le teorie che stanno alla base della cosiddetta `scienza del caos`, secondo la quale fenomeni microscopici come il battito d`ali d`una farfalla in un punto tot del pianeta possono determinare, per una serie di reazioni a catena, eventi imponenti quali un uragano in una zona situata ai suoi antipodi. `La scienza del caos` è comunque un sistema di leggi piuttosto complesso e mal comprensibile per chi non è un fisico e/o un matematico e, se pure prevede che una piccola variazione delle condizioni iniziali possa scatenare un`evoluzione imprevedibile all`interno di un processo in movimento, si basa sul tentativo di comprendere e dare ordine a tutto ciò che può apparire come casuale ma casuale non è affatto (e vedete un po` come caos sia curiosamente un anagramma di caso). Quindi, per quanto riesco a comprendere, i concetti qui elaborati da Kidsok Nuit si situano su un altro piano rispetto a quelli cageani sulla casualità (ma qui devo ammettere che a matematica e fisica sono sempre stato un somaro patentato e, di conseguenza, potrei anche prendere fischi per fiaschi). Diciamo che siamo in una via di mezzo, ma le linee di demarcazione sono veramente sottili, fra una concezione della musica rigidamente matematica ed una concezione totalmente anarcoide. I sei brani del CD andrebbero di conseguenza considerati come frattali che seguono delle strade imprevedibili ma comunque già segnate fin dalle loro premesse. Dal punto di vista estetico ne viene fuori un`elettronica ossessiva e oppressiva, anche nei momenti in cui trasudano quegli elementi che sembrano essere più giocosi (Chaotica Humana), ma dotata comunque di una forte caratterizzazione geometrica (imperfetta) che la pone in contrasto con certe correnti visionarie e/o neo-surrealiste della contemporaneità . Siamo quindi di fronte ad un lavoro piuttosto complesso, imprevedibile e proiettato in avanti, e per questi motivi non facile alla comprensione dei meccanismi che l`hanno generato, sul quale è difficile esprimere al presente un giudizio, a parte la constatazione che si tratta di un rompicapo ben congegnato per tenere in allenamento i nostri cervelli. E magari a concepirlo è stato un 'terzo' Kidsok Nuit, ancora diverso da quelli che il Borrelli ci segnalava in una recensione dello scorso anno.
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