Autore disco: |
Reiko Kudo // Haino Keiji & Yoshida Tatsuya // Vajra |
Etichetta: |
Hyotan (J) // Magaibutsu (J) // P.S.F. Records (J) |
Link: |
www.forcedexposure.com/ www5e.biglobe.ne.jp/~ruins/ www.psfrecords.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2008 |
Titoli: |
1) Faraway Mountains 2) Chestnut 3) Summer Flowers 4) Don`t Fall Asleep 5) Butterfly 6) Biwa (Loquat) 7) Snow Mountain // 1) Yeudhujiuasich 2) Ryufoispjekkossd 3) Wacqdhiepdhii 4) Vjndoiphllkaudo 5) Tyusijuffuchio 6) Posdjigpormg 7) Lokskooidgiifj 8) Jaiduioqofjomb 9) Xhuddggoipps 10) Biufjioodjasdk 11) Mdjofollswufph 12) Lakdddffkouwwe 13) Hgasdeyohweijk 14) Chizdaafgeiiuuh 15) Mkdoijadihffo 16) Uhrfasudhasdd // 1) Niji - In 2) Hagaki - Kokyo 3) Tochi no ki 4) Mado, takusan no 5) Tokei 6) Umi - Kakera - Bogetsu bojitsu - Senshi no kyusoku - Imada 7) Yuriko sensei to yagi |
Durata: |
23:09 // 50:17 // 70:38 |
Con: |
Reiko Kudo, Tori Kudo, Keiji Haino, Teruki Tamayanagi // Keiji Haino, Tatsuya Yoshida // Kan Mikami, Keiji Haino, Toshiaki Ishizuka |
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japanoise: la tortura dei cataloghisti |
x e. g. (no ©) |
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I dischi di Reiko Kudo, nonostante ultimamente escano con una certa continuità , rappresentano sempre una piacevole sorpresa. “Licking Up Dust” è un lavoro essenzialmente chitarristico e ad occuparsi dell`aspetto strumentale c`è il solo Tori Kudo che, oltre alle chitarre, suona anche qualche tastiera e il biwa (variante giapponese del pipa cinese). Gli unici contributi extra vengono da parte di Teruki Tamayanagi (basso in Don`t Fall Asleep) e Keiji Haino (chitarra elettrica in Faraway Mountains, batteria in Don`t Fall Asleep e duetto con la voce di Reiko in Snow Mountain). Si tratta di un disco che sta a metà strada fra le più recenti produzioni della Kudo e lo storico “Tenno”. Delle prime conserva la delicata vena naif e del secondo la formula a due e qualche piccola tendenza noieseosa. Fiori, montagne e farfalle - che al momento sembrano essere la maggiore preoccupazione dei giapponesi - e una ballata finale, con la voce della Kuido alternata da quella di Keiji Haino, che sembra scritta apposta per essere suonata fra amici davanti ad un caminetto acceso o ad un bel falò sulla spiaggia.
Dell`ultimo, se non lo avessi visto suonare con i miei occhi, penserei che non esiste e che il suo nome è uno pseudonimo collettivo, tipo Luther Blisset, tanta è la mole e la difformità dei dischi che pubblica. Una vera tortura per coloro che amano classificare i dischi per genere musicale.... “Hauenfiomiume” è il terzo CD insieme al batterista Tatsuya Yoshida - mi riferisco alla formula a due, chè poi ci sono le collaborazioni in formazioni più ampie - ed è quello più influenzato dal progressive (e anche da una impostazione `tecnica` alla Don Caballero) tanto che potrebbe aiutare Tatsuya Yoshida a riprendersi dal divorzio in casa Ruins. Quindi si tratta di un lavoro sicuramente interessante, soprattutto in alcune soluzioni, anche se nel migliore dei casi il genere in questione mi annoia e nel peggiore mi è insopportabile. Fortunatamente i due evitano quegli espedienti spudoratamente fusion che in questo momento mi sembra stiano tornando a galla, magari anche caldeggiati dalla stampa più modaiola.
«With a combined age of 171, the most powerful geriatric rock trio in the world! First live CD - real rock!»; così la PSF presenta il “Live” dei Vajra, e mi trovo d`accordo se non per il fatto che metterei un `free` prima di `rock`. La musica del trio, sorniona come sempre, fa pensare a come sarebbero potuti essere i Quicksilver senza la chitarra basso di David Freiberg e la registrazione in pubblico contribuisce a creare quel pizzico di energia in più che a tratti era mancata nei lavori studio. La stessa scelta di non lasciare il solo Kan Mikami ad occuparsi delle parti vocali, a dire il vero già adottata ormai da qualche tempo, contribuisce a rendere più fluide ed ipnotiche le progressioni. Il piatto forte sta nel meddley Umi - Kakera - Bogetsu bojitsu - Senshi no kyusoku - Imada, quasi una metà dei 70 minuti complessivi, visionaria cavalcata souledelica che trasuda salsedine della bay area da tutti i pori.
Comunque, e al di là della relativa validità dei tre CD recensiti, è innegabile che i musicisti coinvolti in questi progetti paiono attraversare una fase di stallo, laddove un vecchio pard di Keiji Haino nei primi Fushitsusha (Seijiro Murayama) ha invece realizzato un autentico e `fresco` capolavoro in compagnia di Lionel Marchetti (vedi la recensione a “Hatali Atsalei (l'échange des yeux)”.
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