Nell`opera di erosione del quotidiano (le certezze consolidate, i culti, i credi; i cazzi vostri...), Trasponsonic piazza un triplice colpo che, piega le gambe e si avvicina allo stritolamento finale (i lobi frontali se ne vanno...).
Il corpo ne trae giovamento, l`essenza s`invola; tutto il resto si sfascia.
Darsi fuoco ai piedi, ed osservarli bruciare avvolti da fiamme azzurrognole; deve produrre più o meno lo stesso effetto.
Gli officianti dei vari riti, li abbiamo incrociati in varie formazioni lungo l`autostrada trasponsonica, in queste tre suggestive oasi allucinogene, producono e rilasciano spore, che più di un danno (quasi) irreversibile provocano.
“Humungus Fungus” apre ed abbatte sin da subito, un`unica cavalcata nello spazio siderale o, a scelta, l`aprirsi un varco a mani nude sino al centro della terra (peccato che alle nostre spalle il tunnel si richiuda senza via di scampo...).
Incubico od angelico, non sono affari miei, semplicemente oltre; questo si.
Il danno, la beffa e l`estasi.
Persi in mezzo al nulla fra tribalismi sconnessi, post punk (Cabaret Voltaire periodo “Red Mecca” senza elettricità , resta solo il titolo...), Papua, Guadalcanal e Macomer; indifferente pare essere la questione.
L`ossigeno da queste parti finisce presto e non si ha idea di dove si sia giunti.
L`esalazione emessa intorno al cinquantaquattresimo minuto propende per un luogo immaginario fra; gli Zoviet France (circa “Loh Land”), e i Vuh di “Affenstunde”.
Tradotto vuol dire che la luce si spegne.
Affilo un coltello ma ancora non so per chi sia.
Si vedrà poi; importante l`affilarlo.
“Urano 1” giunge ad un approdo, Urano appunto, ma potrebbe essere solo un miraggio.
Sconquassi di feedback trattenuto/armonizzato, soave e divino, gas nell`aria che si tinge di giallo.
Irrespirabile e venefico, tuttavia ne è altamente consigliata l`inalazione.
Per alcune progressioni ed atmosfere siam dalle parti (approssimativamente) di God, Scorn, Utralyd e Supersilent.
Tutti con gli abiti in fiamme (di nuovo...).
Jazz catastrofico e tribale, ε 47190 0-2, infila anche un battito assassino/sudato che definitivamente manda tutto a gambe all`aria.
Il resto è invocazione vocale/ritmica che mira il bersaglio ma si perde nel vuoto più alto.
Una freccia incenerita dal sole.
Pulviscolo fertile in caduta libera sulla terra riarsa.
“Urano 3” è la pioggia finale, l`azzeramento ed il nuovo punto di partenza.
L`Exploring Star di Brooklyn che si accartoccia su se stesso il tre gennaio di quest`anno.
Un beat carnale, implacabile ed indolente, il soffitto che schizza in alto e scompare frantumato nella notte.
Abbattimento, stordimento; gioco di morsi e carezze voluttuose.
Sun Ra,i Chrome ed i This Heat, Teo Macero che osserva da qualche parte; potrebbe essere.
Lo spazio che si contrae e collassa su se stesso.
Acid/hard/free/jazz senza rimorso, l`azzannare del feedback infinito.
Hermetic Brotherhood of Luxor e Trasponsonic; pura e semplice vampa evolutiva.
La vetta più alta è ampiamente oltrepassata; lo spazio vuoto si allarga tutt`intorno.
Il viaggio di ritorno non è contemplato.
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