Autore disco: |
Curia // Osso Exótico & Z'ev |
Etichetta: |
Fire Museum (USA) // Crouton (USA) |
Link: |
www.museumfire.com www.croutonmusic.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2007 // 2008 |
Titoli: |
1-4) senza titolo // 1) senza titolo |
Durata: |
43:02 // 45:36 |
Con: |
David Maranha, Manuel Mota, Margarida Garcia, Afonso Simões, Helena Hespvall // Andrè Maranha, David Maranha, Patricia Machás, Stefan Weisser |
|
psycho-delia: nuovi (capo)lavori dal vicino e dal lontano ovest |
x e. g. (no ©) |
|
Quando ascoltai per la prima volta “Circunscrita” di David Maranha l`effetto fu quello di un fulmine a ciel sereno. Una musica energica, forte e densa, che ricordava gli esperimenti della New York di metà anni sessanta - Tony Conrad, John Cale... - ed allo stesso tempo suonava personale e `contemporaneo`. Da quel momento ho sempre seguito le uscite del geniale portoghese, e devo dire che sono sempre rimasto quasi soddisfatto (tranne in occasione di “Noe`s Lullaby”, che proprio non m`aveva convinto) di trovarmi tra le mani dischi che andavano ben oltre la sufficienza. Ma, ad onor del vero, mai ero riuscito a riscontrare quell`intensità che m`aveva colpito ai tempi del primo ascolto.
“Curia” sembra destinato a cambiare le cose e, finalmente, Maranha produce un disco paragonabile a quello storico capolavoro. In realtà in questo caso non si tratta di un suo disco solista - il lavoro è da attribuire al collettivo da cui prende il nome - e i punti di contatto con “Circunscrita” si limitano alla presenza in entrambi dello stesso Maranha e di Manuel Mota. Un`introduzione al collettivo, una specie di supergruppo portoghese, sembra utile e oltre ai due menzionati (all`organo hammond ed alla chitarra trattata con distorsore wah-wah) ci sono Margarida Garcia (alla chitarra trattata con e-bow) e l`eccellente batterista Afonso Simões (componente del duo free-noise Fish And Sheep e attivo anche come performer solitario in ambito elettronico-contemporaneo). Nella terza pista si segnala anche un cammeo della violoncellista Helena Hespvall, che avevamo già incontrato nel precedente disco solista di Maranha “Marches Of The New World”, alla quale sembra debba andare anche il merito della pubblicazione sulla Fire Museum di Philadelphia. “Curia” sembra uscire dall`ortodossia minimalista che aveva tipicizzato i più recenti dischi di Maranha (i sopraccitati “Noe`s Lullaby” e “Marches Of The New World”) per volgere lo sguardo verso una psichedelia malata ed oscura, influenzata sia dalle contemporanee forme di rock tribale sia dall`avant jazz. Provate l`ascolto e resterete flashati, oltre che dalla compattezza dell`insieme, dalla pertinenza dei singoli interventi strumentali, e pure un trattamento come quello wah-wah, che quasi sempre suona ridondante, nell`occasione viene controllato alla perfezione.
Di notevole livello, seppure leggermente più ovvia, è anche la collaborazione fra il progetto più storico di Maranha (Osso Exótico) ed il percussionista californiano Z`ev, battitore libero che troppo presto s`era cercato di confinare nello stabbiolo destinato agli industrialisti. Le ipnotiche trame percussive tracciate da uno Z`ev in odor di santità bene s`adattano ai bordoni altrettanto ipnotici espressi nell`occasione dall`ensemble portoghese, molto meglio di quanto si adattavano la batteria e le percussioni dei pur ottimi António Forte e Tiago Miranda in “Marches Of The New World”. Chiaramente Z`ev si ritaglia i suoi spazi personali rendendo così il CD piuttosto vario e ricco di soluzioni, in un gioco di scambi, pieni e vuoti, per un disegno globale che può ricordare vagamente la Curved Air... (in vero molto inacidita) di Terry Riley, fino al travolgente crescendo finale.
L`attuale ingegno dei musicisti che gravitano intorno alla sigla Osso Exotico sembra diretto verso la scoperta di nuove collaborazioni e verso un`apertura dal respiro internazionale, e non è quindi casuale se entrambe queste nuove uscite avvengono sotto il segno di emblemi statunitensi. Spero che tutto ciò porti anche ad un allargamento considerevole del loro pubblico, lo meritano davvero. E che qualcuno pensi a farli suonare anche in Italia!?!!
|