Le nuove uscite fromSCRATCH per questo secondo scorcio di 2007 portano con sè conferme e novità . Alcune di queste sono già presenti nello split tra i Miranda e i Creeping Nobodies, come dire, il passato, presente e futuro dell`etichetta. Dopo il brillante esordio di due anni fa, i Miranda ritornano con una manciata di canzoni grazie alle quali si confermano come valido esempio di riscrittura dell`indie anglosassone. Cambiano le direttive, in quanto ad ispirare il trio fiorentino ci sono stavolta band del giro punk-disco-funk et similia di cui riprendono ritmiche ora dub ora ossessive e chitarre in acido: vengono in mente a tal proposito tanto i Chinese Stars, in head growing, quanto gli El Guapo, in your clock it never works e furry guys looking for a flat girl. Al gioco, anche se derivativo, va riconosciuto una qualità del suono ed un`interpretazione di genere davvero sopra la media. Più sporchi e dissacratori i The Creeping Nobodies che coniugano noise alla Sonic Youth, periodo metà ottanta (lockstep, lo psycho-rock di anathema; la cavalcata pop-psichedelica di abakuà ), ad una vena ironica molto personale (si ascoltino le caratteristiche armonie vocali).
“DooMooD” riunisce, sotto la denominazione comune di Udus, testa ed arti di alcuni rappresentanti di Neo e Zu, due band che spesso e volentieri abbiamo accostato l`uno l`altro. Manlio Maresca e Antonio Zitarelli, rispettivamente chitarra e batteria di Neo, probabilmente coroneranno un sogno incontrando il sax baritono di Luca Mai dei Zu, band quanto mai di riferimento; da non sottovalutare poi la partecipazione di Fabio Rix, non incluso nella line up ufficiale ma accreditato nel disco alle machines. Alla luce delle suddette corrispondenze, questo progetto non stupisce, così come non stupisce il loro sound: basterebbe infatti andare a vedere gli ultimi trascorsi degli Zu, in particolare il progetto Black Engine, in cui i tre romani, in compagnia di Bernocchi, flirtavano con sonorità doom/metal (e il titolo del disco in questo caso non mente). L`attacco di murder goodness (bissato successivamente da demogorgon), per la verità , è in puro Zu-style, con una fase preparatoria di chitarra e batteria in sordina e il seguente innesto del sax assassino di Mai. Il blues nero che ne viene fuori fa da contraltare all`esotico approccio al metal tipo di band come Naked City (beach of the peace) e allo schizzato sound di malebolge, che sprigiona via via il suo potenziale metal. Nella seconda parte del disco, diventa di valore la presenza alle macchine di Fabio Rix, autore di dinamiche elettroniche che trovano il loro definitivo contributo in in pompa magna, sarcastica marcetta industrial, e nella conclusiva cinematica abakuà . Insieme ai Black Engine fanno un`ottima accoppiata.
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