Quattro giovani e dotatissimi tecnicamente giapponesi, i Lite sono al loro secondo album e non si vergognano di voler mostrare al mondo quanto sono bravi a suonare, correndo per scale musicali e intrecciando ritmiche e cambi di tempo con grazia e velocità . Certo, il titolo del disco non fa onore al contenuto, perchè ahimè di fantasia ce n'è poca: forse il limite è mio, lo ammetto, dato che non mi sono mai lasciato sedurre dalla musica ben suonata se a questa non fa seguito una qualsiasi forma di evocazione. Ad ogni modo, il valore di alcuni dischi dei King Crimson lo riconosco anch'io, e per alcuni di essi stravedo. Non è il caso di questo CD, che sono però convinto che riceverà positivi giudizii da chi stravede per il math rock più evoluto, anche perchè registrato e mixato divinamente.
Una perla però c'è: la conclusiva Sequel to the Letter che, arricchita da un soave violoncello, ci mostra come volendo tecnica e sentimenti possono andare a braccetto. Per un disco intero a questo livello potrei piangere di gioia.
Packaging in linea con la musica: bel digipack dalle decorazioni barocche ma nel complesso davvero apprezzabili.
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