Nel suo nuovo CD su Touch, come avveniva nel precedente, Oren Ambarchi gioca le sue carte di multistrumentista, ma nell`occasione i suoi sforzi non sono diretti alla creazione di strutture bizzarre ma malinconicamente solari bensì di tre pezzi dall`andamento lento e febbricitante. Forse si è fatta sentire la frequentazione con i Sunn o))), ma non bisogna dimenticare che l`australiano ha alle spalle un passato vizioso nel quale ha flirtato con il lato più oscuro dei suoni e con la psichedelica meno ortodossa (nei Phlegm e nelle varie collaborazioni con Robbie Avenaim). I tre titoli si differenziano completandosi a vicenda: in Fever, A Warm Poison `piotte` di incredibili vibrati bassi cavate dalle corde della chitarra, con qualche `pennata` che tenta di svicolare creando una sequenza melodica semplice ma efficace, vanno a intersecarsi con lo sfrigolare dei cimbali e con i bordoni sospesi dell`armonica in vetro; in Inamorata lo stesso tema è sviluppato in modo diverso, a contrastare la chitarra c`è infatti un crescendo su strumenti ad arco dalle dinamiche spaventose gestito da Veren Grigorov (pure lui australiano e violinista in varie formazioni fra le quali il quartetto d`archi elettrico Four Play); Trailing Moss In Mystic Glow è forse il punto più elevato della raccolta, con l`inserimento di chitarra acustica e voce a tessere une nenia psichedelica malatissima al di sopra delle `fitte` d`elettricità . Per gli amanti del vinile è stato pubblicato un secondo disco (bellissimo il titolo) che per la strumentazione utilizzata (chitarra elettrica, campane, cimbali...) può essere considerato come un lavoro gemello di “In The Pendulum`s Embrice”, se pure la ricerca venga più sviluppata verso suoni di tipo continuo. Il primo brano, composto per una performance della compagnia teatrale giapponese Gekidan Kaitaisha, è in generale più compatto ed ha il suo tratto distintivo nell`utilizzo di `archetti elettronici` (e-bows). L`inizio di “The Final Option” pare agitato da intarsi più flebili, ma esplode poi in un autentico boato attraverso l`utilizzo di agenti meccanici creati da Ernie Althoff. Doppio centro.
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