Si spostano dal salotto alla cucina i piemontesi Mauve, ma è come se facessero un kilometro in termini di scarto: il precedente “Sweet Noise on the Sofa” (che sia lo stesso sotto il quale si nascondono i fiori di Orsi e Becuzzi - e questa chi la capisce prende un premio...) peccava di poca originalità ed eccessiva dipendenza da modelli post-rock dichiarati e di una (auto)produzione mediocre. L`attacco di 88 ci fa capire in poco più di due minuti come il post-punk dei primi `80 abbia ora fatto l`ingresso nelle ritmiche, accompagnato per mano dall`attenta promozione di Christian Alati, il cui lavoro, come si suol dire `si sente`.
Se riesco a mettere da parte la voce, troppo in evidenza (ci tornerò dopo), mi lascio trascinare dalle musiche di questo combo a formazione classica: basso, chitarra, voce, batteria, ma arrichito con altri strumenti, dal glockenspiel al violino. Quando appunto sulla voce cala un riverbero e si abbassa il volume, come nel bellissimo ritornello di Jaguar, We Have to Go, ci si lascia molto volentieri rapire da un pathos che rimanda a Editors ed Interpol, sebbene di matrice più variata e quindi più vicina al rock classico e meno alla new wave.
Più avanti subentrano voci femminili e chitarre più dolci, roba da far venire in mente Field Mice e Sarah records, filastrocche elettriche e sognanti in punta di chitarra con drumming ed elettronica finali: è l`ottima Electronic Scales, cui seguono il bel criptico strumentale `à la Placebo` di Edimburgo Mega-Panda e la dimenticabile ballata di Fake Youth. Ritorno in piena new wave strumentale tirata con Sean Connery ed ancora Sarah Records e un po` Cure con i pezzi seguenti fino alle conclusive Butter (che immagino avere un`ottima resa live con il suo finale intenso e in crescendo quasi noise) e Last B., altra ballata piuttosto dispensabile.
Come avrete capito, il disco è variato e presenta pezzi molto buoni (in genere i più tesi) ed altri meno (i `lenti`), ma nel complesso supera brillantemente la prova; merito in parte della produzione di Christian Alati (già collaboratore di Ielasi e co-fondatore dei mitici Cods e ora dei Don Quibòl), ma anche di una evidente crescita dei Mauve stessi, cui consiglio solo di rivedere l`uso e la preponderanza della voce in certi pezzi (questione di gusti miei forse) e cui auguro il futuro luminoso e ricco di soddisfazioni che desiderano.
Nota di merito per le grafiche superlative di Cane Bagnato ad opera di Hellcat, che tra questo ed altri CD meriterebbero forse già il premio di artwork dell`anno.
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