Di sicuro, uno come Manfred Eicher della Ecm, apprezzerebbe con gusto l`incontro tra il giovane Tom Heasley e il percussionista greco Toss Panos. Mi scommetterei qualsiasi cosa e vi svelo anche il perché.
In questa prima production della Full Bleed Music opera un disarmonico incrocio tra improvvisazioni acustiche (tuba e batteria) e radenti raffiche di elettronica, emananti aromi di aggrottata e glaciale neo-ambient. L`osservazione sulla storica label di Monaco, di cui non sono mai stato un avido fan, si chiarisce per il `rinvenimento` di evidenti influssi energetici nordici e per il netto contraltare timbrico tra posture classiche e moderne (ossia digitali) che furono avviate, venti anni or sono, proprio da una ristretta cerchia di aficionados di casa Ecm; il misticismo di Jan Garbarek, e ancor di più, l`interazione di sax e samples di un John Surman sono quelli che accosterei di più al suddetto caso.
Detto ciò, si comprende che “Passages” non ritrae un momento particolarmente innovativo per il panorama dell`impro-avant. Cinque composizioni, fin troppo prolisse nei tempi, dove se non fosse per la ritmica di Panos, un tantino più agile, si finirebbe per imbattersi sempre in un`opaca e - persino - opprimente prova di tuba. Inutile quindi, ricercare a tutti i costi una difformità di umore tra i vari capitoli. Posso solo dire che sia Elegy for Philip Berrigan che Zephir si fanno segnalare come anfratti meno pretenziosi di un`infinita A Different Worlds (24 minuti tondi-tondi), sul cui ascolto mi è sorto spontaneo e liberatorio più di uno sbadiglio.
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